Ondate di caldo e asfalto rovente: oltre 200 ricoveri e 18 morti in tre anni

Nel 2022, l'Arizona Burn Center, il più grande centro ustioni del sud-ovest, ha ricoverato 85 pazienti per ustioni da contatto durante l'estate. L'anno scorso il numero è salito a 136 pazienti, 14 dei quali sono morti. Quest'anno il numero è già arrivato a 50 pazienti, con 4 morti.

Forse ci si aspettava un impatto diverso sull’uomo, ma il cambiamento climatico può agire anche in maniere “collaterali”. Nel 2022, l’Arizona Burn Center del Valleywise Health Medical Center a Phoenix, il più grande centro ustioni del sud-ovest, ha ricoverato 85 pazienti per ustioni da contatto durante l’estate. L’anno scorso, quando le temperature hanno superato i 43 gradi, il numero è salito a 136 pazienti, 14 dei quali sono morti. Quest’anno il numero è già arrivato a 50 pazienti, con 4 morti.

Sono tutte persone che hanno riportato lesioni, anche gravi, mantenendo il contatto della propria pelle con una superficie a lungo esposta al sole. Le superfici possono infatti raggiungere temperature elevate rispetto a quelle ambientali, rendendole incandescenti. Il dottor Sheckter, chirurgo e ricercatore della Stanfort University, ha detto che “le persone che muoiono per questo tipo di ustioni non sono quelle che finiscono con qualche vescica sui piedi.”.

Può capitare, infatti, che per il caldo qualcuno svenga sull’asfalto, e possono passare anche svariate decine di minuti prima che qualcuno se ne accorga, aumentando così la gravità delle ustioni.

L’ondata di caldo che ha colpito il sud-ovest sembra si stia spostando verso est. New York potrebbe raggiungere un picco di temperature mai registrare dagli anni ’90, ma rimanendo comunque ben lontani dall’inferno desertico di città come Las Vegas, dove, anche senza ondata di caldo, sono previsti 42 gradi.

L’asfalto, dunque, diventa il nemico numero uno: assorbe circa il 95% delle radiazioni solari, e si tratta di un materiale che ricopre gran parte del paesaggio urbano di ogni città. Più c’è asfalto, più è probabile ritrovarsi con questo tipo di ustioni: basti pensare a quante volte ci si prova a sedere a terra in assenza di una panchina, magari per aspettare un autobus o un appuntamento in ritardo.

I più esposti al problema, chiaramente, sono anziani e senza tetto: i primi sono quelli con la pelle più assottigliata e anche più inclini a cadere e rimanere a contatto con l’asfalto; i secondi sono quelli più esposti al contatto con l’asfalto. E poi ci sono i bambini, che senza una supervisione potrebbero incorrere in ustioni di questo tipo.

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