Non metterti tra un newyorkese e la sua pizza

Oltre ad essere un pasto conveniente e versatile, la pizza rappresenta un'esperienza culinaria unificante per una città famosa per la sua diversità gastronomica. Le prime pizzerie italiane in città risalgono alla fine del XIX secolo, e da allora la pizza è diventata una delle opzioni alimentari più amate e riconoscibili.

Nel giustificare l’imposizione dello stop all’introduzione del congestion-pricing, la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha, tra le altre cose, fatto riferimento al potenziale impatto che il provvedimento avrebbe potuto avere sul prezzo delle pizze. Il senso dell’utilizzo di questa metafora, in termini comunicativi, era quello di portare i cittadini dalla parte della governatrice, incutendo il timore di vedere lievitare il costo di uno dei pasti più apprezzati dai newyorkesi.

Quella della Hochul è solo l’ultima di una serie di dichiarazioni dei politici newyorkesi che sfruttano il tema delle pizze per evidenziare gli effetti economici delle loro decisioni. Quello della pizza, insomma, è un riferimento che spesso ritorna prepotentemente nel dibattito politico e sociale di New York. Questo perché, per i newyorkesi, la pizza è davvero un tema sensibile.

Oltre ad essere un pasto conveniente e versatile, la pizza rappresenta un’esperienza culinaria unificante per una città famosa per la sua diversità gastronomica. Le prime pizzerie italiane in città risalgono alla fine del XIX secolo, e da allora la pizza è diventata una delle opzioni alimentari più amate e riconoscibili della Grande Mela, al pari dell’hot-dog. Nella sola città di New York si contano oltre 7.000 ristoranti italiani che comprendono la pizza nei propri menù, a fronte di circa 25.000 attività di ristorazione.

Tuttavia, la crescente inaccessibilità economica della pizza ha iniziato a minacciarne la sua ubiquità. In un contesto urbano dove il costo della vita è sempre più alto e le pressioni economiche strozzano le famiglie dei ceti meno abbienti, il prezzo della pizza diventa un indicatore tangibile della qualità della vita dei newyorkesi.

Negli ultimi otto anni, il costo di una fetta è aumentato del 19%, rendendo New York la città con le pizze più costose del paese. Questo aumento non è solo un riflesso dell’inflazione generale, ma anche dei cambiamenti normativi, come la recente legge che ha imposto alle pizzerie di ridurre significativamente le emissioni inquinanti.

In più, le pizzerie sono spesso luoghi di incontro per diverse comunità all’interno della città. Il supporto alle piccole imprese locali, inclusi i ristoranti e le pizzerie, può essere un tema di discussione politica. Inoltre, politiche di inclusione sociale e intercultura possono riflettersi nelle scelte alimentari e nelle preferenze culinarie, compresa la pizza.

Al di là del dibattito politico, la pizza continua a fungere da barometro sociale e culturale a New York. Le decisioni dei politici locali che influenzano il costo delle pizze non sono solo una questione di politica economica, ma riflettono anche i valori culturali e le sfide socioeconomiche di una delle città più dinamiche al mondo.

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