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L’arte di arrangiarsi napoletana spiegata agli americani

Ieri al Consolato Generale d’Italia a New York si è svolto il primo evento internazionale dell’associazione “081 Stand for Naples“, un’associazione no-profit nata nel 2022 dall’idea di un gruppo di giovani napoletani fuori sede, tutti under 35 anni e neolaureati residenti in Italia o nel mondo, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale ed economico della città di Napoli, nonché l’arricchimento culturale e paesaggistico. Tra questi Annalaura Lobina, Gabriele Orazzo, Gabriella Docimo, Umberto Lobina, Graziella Viti, Edoardo Positano, Francesco Paolo Schisa, Francesco Stelo, Pierluigi Fusco e molti altri.

La conferenza ha avuto la durata di circa un’ora ed e’ stata moderata da Francesca Di Matteo. I partecipanti, tutti noti imprenditori/professionisti napoletani a NYC, hanno discusso come le loro innate capacità napoletane e capacità di problem solving, sviluppate grazie alle complessità della loro città di origine, li abbiano aiutati nel corso della loro carriera ad eccellere con successo. La presentazione è stata aperta dal Console Generale di NYC Fabrizio Di Michele e dal Presidente di 081 Umberto Lobina, che ha raccontato dei risultati raggiunti finora e dei prossimi piani.

La serata ha visto tra i relatori Antonio Bernardo, direttore di ricerca alla Cornell University, Riccardo Forlenza, manager di IBM, Raffaella Rossano Naldi, artista vincitrice del “Premio New York”, Nunzio Castaldo, CEO di PaneBianco Wines, e Rosario Procino, co-fondatore di Ribalta Hospitality Group. Tutti si sono stabiliti a New York da giovani e hanno costruito lì le loro carriere e famiglie, mantenendo però un forte legame con Napoli, pur non volendo tornare, trovando la città incapace di soddisfare le loro necessità.

Con questo, 081 vuole dare inizio a un programma di ambizione internazionale creando un legame duraturo e fruttuoso tra le città di Napoli e il mondo. NYC e’ solo il primo degli eventi internazionali, seguira’ poi Londra, Parigi, e molte altre. Lo scopo è quello di iniziare a conoscere e creare poi un database di tutti i talentuosi Napoletani nel mondo. Questi ultimi saranno poi connessi verticalmente con un programma di reverse mentoring con aziende napoletane, così che queste possano da un lato assorbire benchmark di successo internazionale e dall’altro espandersi globalmente. I mentori napoletani da tutto il globo invece avranno così modo di fare un ritorno a casa e iniziare a mettere a disposizione della città di Napoli le loro capacità e competenze.

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