Dopo il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio dell’umanità UNESCO, nella giornata di oggi l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale della Dieta Mediterranea con una risoluzione approvata per consenso nella sede di New York. Il provvedimento è stato promosso dall’Italia insieme a un gruppo di Paesi dell’area mediterranea e fa parte di una serie di iniziative ONU dedicate ai modelli alimentari considerati sostenibili dal punto di vista nutrizionale, ambientale e culturale. La data della ricorrenza non è stata ancora indicata nel testo diffuso pubblicamente, ma l’obiettivo è valorizzare la dieta mediterranea come patrimonio condiviso e pratica alimentare legata ai territori.
Nel commentare l’approvazione, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ringraziato gli Stati membri che hanno sostenuto la risoluzione, sottolineando il ruolo dell’Italia come Paese promotore insieme ad altri Stati mediterranei. La risoluzione ha raccolto inizialmente 35 co-sponsor, ai quali se ne sono aggiunti altri 12 direttamente in aula durante la sessione dell’Assemblea generale. Tra questi figurano Paesi con posizioni geopolitiche e sistemi alimentari molto diversi tra loro, come Egitto, Israele, Iran ed Emirati Arabi Uniti, ma anche Stati africani come Mali, Congo, Gibuti e Burundi, oltre alla Palestina. L’approvazione per consenso indica l’assenza di voti contrari o astensioni formali.
La dieta mediterranea è già riconosciuta dall’UNESCO dal 2010 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, sulla base di una candidatura congiunta che coinvolge Italia, Grecia, Spagna e Marocco, a cui si sono aggiunti successivamente altri Paesi come Portogallo e Croazia. Il modello alimentare si basa su un consumo prevalente di cereali, frutta, verdura, legumi e olio d’oliva, con un apporto moderato di pesce, latticini e carne. Studi dell’Organizzazione mondiale della sanità e della FAO hanno più volte associato questo regime alimentare a benefici per la salute pubblica, in particolare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, e a un minore impatto ambientale rispetto a diete ad alto consumo di proteine animali.
Con l’istituzione della giornata internazionale, le Nazioni Unite puntano a rafforzare la dimensione globale di questo modello, legandolo non solo alla salute ma anche alla sostenibilità delle filiere agroalimentari e alla tutela delle tradizioni agricole locali. Iniziative simili sono state adottate negli ultimi anni in seno all’ONU per altri temi legati all’alimentazione, come la Giornata mondiale dei legumi o quella dedicata alla sicurezza alimentare.




