A Washington la comunità italoamericana ha celebrato mezzo secolo di NIAF

L’annuale gala della National Italian American Foundation ha riunito oltre duemila ospiti per celebrare i cinquant’anni dell’organizzazione che rappresenta gli italoamericani negli Stati Uniti, con i messaggi di Giorgia Meloni e Sergio Mattarella

Durante il fine settimana, la comunità italoamericana si è riunita a Washington per celebrare il 50° anniversario della National Italian American Foundation, la principale organizzazione che rappresenta gli italoamericani negli Stati Uniti. L’evento, tenuto come di consueto al Washington Hilton, ha visto la partecipazione di circa 2.400 ospiti, tra cui figure istituzionali italiane e americane come il membro del Congresso Americano in quota repubblicana Michael Rulli e il deputato del Partito Democratico eletto nelle circoscrizioni del Nord America Christian Di Sanzo. Ma anche imprenditori, artisti e rappresentanti della diaspora. Il Gala di quest’anno segna mezzo secolo di attività della fondazione, nata nel 1975 per promuovere le relazioni tra Italia e Stati Uniti e valorizzare il contributo degli italiani alla società americana.

Tra i riconoscimenti assegnati nel corso della serata, la NIAF ha premiato diverse figure di spicco dell’imprenditoria e dell’innovazione italiana. Il Special Achievement Award as Global Business Leader è stato attribuito a John Elkann, presidente di Ferrari e Stellantis, per il suo contributo nel promuovere l’eccellenza industriale italiana a livello internazionale. A ricevere i Dea Roma Special Achievement Awards sono stati invece Flavio Cattaneo (Enel Group), Roberto Cingolani (Leonardo), Stefano Antonio Donnarumma (FS Italiane), Kamel Ghribi (GKSD e Gruppo San Donato), Doug Leone (Sequoia Capital) e Katia Passerini (Gonzaga University), rappresentando settori che spaziano dall’energia alla ricerca, dalla finanza all’istruzione.

In foto: John Elkann, premiato con lo Special Achievement Award as Global Business Leader
John Elkann, premiato con lo Special Achievement Award as Global Business Leader

Anche la premier Giorgia Meloni ha preso parte alla serata con un videomessaggio rivolto ai presenti. Nel suo intervento ha espresso «onore» nel celebrare l’anniversario della NIAF, definita «la voce incrollabile e la spina dorsale della comunità italoamericana». Meloni ha ringraziato il presidente della fondazione Robert Allegrini e il consiglio direttivo per «aver costruito un ponte solido tra le due nazioni», sottolineando come i valori di famiglia, fede e lavoro restino «il DNA dell’opportunità» condiviso tra Italia e Stati Uniti.

Il Presidente del Consiglio ha poi ricordato il ruolo degli immigrati italiani nella storia americana, affermando che «non si limitarono a venire in America, ma contribuirono a costruirla e plasmarla». Ha citato i successi degli italoamericani come esempio di eccellenza e ha reso omaggio ad Andrea Bocelli, premiato tra gli altri con il Lifetime Achievement Award in Entertainment e protagonista di un incontro con Donald Trump nello Studio Ovale, dove ha cantato per il Presidente americano “Con te Partirò”. «Ricordo bene la sua esibizione al G7 in Puglia», ha detto Meloni, «la sua voce ha ricordato ai leader mondiali cosa significa armonia, quella stessa armonia che lega Italia e Stati Uniti».

La sala durante il videomessaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
La sala durante il videomessaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
Il tenore Andrea Bocelli premiato con il Lifetime Achievement Award in Entertainment

In chiusura, Meloni ha criticato la cosiddetta “cultura woke” e la volontà di «ridefinire la storia» cancellando figure simboliche come Cristoforo Colombo. «Difendere il Columbus Day», ha dichiarato, «non è solo proteggere una data sul calendario, ma riconoscere il posto che gli italoamericani hanno conquistato nel mosaico della nazione americana».

Il riferimento è stato ripreso anche da Donald Trump, che sul proprio profilo Truth Social ha condiviso il passaggio in cui Meloni difendeva il Columbus Day. La premier ha poi citato lo stesso Trump, ringraziandolo per le parole pronunciate pochi giorni prima in onore di Colombo e della comunità italoamericana.

Accanto agli interventi istituzionali, la serata ha dedicato uno spazio alla Regione Lazio, partner ufficiale di questa edizione, per il suo patrimonio artistico e culturale e per l’impegno nel rafforzare le relazioni con gli Stati Uniti. Il presidente Francesco Rocca ha ricordato come il Lazio sia «un ponte naturale tra storia e innovazione», sottolineando la volontà della regione di consolidare il dialogo con le istituzioni e la comunità italoamericana.

Un momento distinto del Gala ha riguardato la collaborazione tra la NIAF e la Lega Serie A, che ha portato sul palco l’ex calciatore Alessandro Del Piero. L’iniziativa, presentata dal produttore e Presidente della Società Sportiva Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, ha incluso l’annuncio del vincitore dei NIAF/De Laurentiis Film Prizes, un riconoscimento dedicato alle produzioni cinematografiche che raccontano l’esperienza italiana nel mondo.

Tra le altre presenze istituzionali italiane c’erano il già citato deputato Christian Di Sanzo, ma anche la ministra del Turismo Daniela Santanchè e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il primo, intervenuto per ilNewyorkese, ha parlato dei cinquant’anni del NIAF come di «un grande traguardo». Il NIAF è «una fondazione che ci ricorda e ci aiuta a tenere vive le radici e le tradizioni della comunità italoamericana negli Stati Unti, ma che soprattutto costruisce ponti con l’Italia». Un commento anche sul Gala di ieri, «una celebrazione bellissima che ricorda ancora come la comunità italoamericana possa essere un grandissimo ponte di opportunità e slancio per l’Italia negli Stati Uniti e viceversa».

Anche Luca Ciriani, ai microfoni de ilNewyorkese, ha definito il legame tra Italia e Stati Uniti «oggi più forte che mai», ricordando che la NIAF rappresenta «un ponte sociale, economico e politico» tra i due Paesi. Ciriani ha aggiunto che «il sogno americano ha una grande radice italiana», richiamando la storia degli emigrati che cercarono fortuna oltreoceano.

Il presidente della NIAF Robert Allegrini, sempre ai nostri microfoni, ha parlato di un «anno da record» per la fondazione, con oltre 2.300 ospiti provenienti da tutti gli Stati Uniti e dall’Italia. «Buon compleanno alla NIAF», ha dichiarato Allegrini, «questa sera abbiamo celebrato mezzo secolo di storia e chiuso con Andrea Bocelli che ha cantato Nessun Dorma. E stasera, davvero, nessuno dormirà».

Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto durante la serata, ha ribadito il valore della comunità italoamericana nel mantenere vivi i legami con il Paese d’origine e nel promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo.

La fondazione ha inoltre presentato un francobollo commemorativo dedicato al suo 50º anniversario, realizzato in collaborazione con il servizio postale statunitense. L’emissione, che raffigura la lupa capitolina accanto all’aquila americana, celebra mezzo secolo di legami culturali e diplomatici tra Italia e Stati Uniti e vuole essere un simbolo dell’identità condivisa della comunità italoamericana.

Fondata nel 1975 a Washington, la National Italian American Foundation ha sostenuto negli anni programmi di borse di studio, iniziative culturali e attività di lobbying per la difesa della storia e delle tradizioni italiane negli Stati Uniti. Nel corso dei decenni ha visto tra i suoi sostenitori nomi come Frank Sinatra, Lee Iacocca e Nancy Pelosi. L’edizione del cinquantesimo anniversario ha voluto ricordare proprio quella eredità, celebrando le origini e la continuità di un legame che oggi coinvolge oltre 17 milioni di italoamericani.

Immagine di Francesco Caroli

Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. È autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! e caporedattore per IlNewyorkese. Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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