Gli aeroporti statunitensi si preparano a un 2025 con controlli di sicurezza più severi. La Transportation Security Administration (TSA) ha aggiornato l’elenco degli oggetti proibiti, includendo articoli di uso quotidiano che spesso finiscono nelle valigie dei viaggiatori. Non si tratta solo di coltelli o liquidi oltre i 100 millilitri: questa volta nel mirino ci sono strumenti comuni come caricabatterie portatili, bottiglie d’acqua riutilizzabili e persino prodotti proteici in polvere. La misura, spiegano le autorità, risponde alla necessità di gestire meglio i rischi legati a materiali infiammabili e a sostanze che possono confondere i sistemi di scansione.
Fra gli oggetti sotto osservazione ci sono i power bank. La ragione è semplice: funzionano con batterie al litio, considerate tra i componenti più pericolosi in caso di surriscaldamento o cortocircuito. Per questo devono essere trasportati solo nel bagaglio a mano e con una capacità massima di 100 wattora. Se finiscono per errore nel bagaglio da stiva, la conseguenza più probabile è la confisca. Non molto diversa la situazione degli spazzolini elettrici: anch’essi legati alla presenza di batterie al litio, che richiedono di tenerli con sé in cabina, soprattutto quando il bagaglio viene ritirato al gate.
Un’altra categoria riguarda i prodotti per la cura personale. Gli arricciacapelli senza filo, che funzionano con cartucce di gas, sono stati inseriti dalla Federal Aviation Administration tra gli articoli che presentano rischi di combustione. L’alternativa consentita è il ferro tradizionale con cavo, mentre la versione cordless può viaggiare solo se provvista di una copertura protettiva e con un limite massimo di un pezzo per passeggero. Anche le bottiglie d’acqua riutilizzabili, a lungo promosse come soluzione ecologica in viaggio, non sono più al riparo da controlli. Alcuni modelli con scomparti nascosti hanno destato sospetti, inducendo la TSA a consigliare di portare solo contenitori trasparenti e privi di sezioni supplementari.
Particolarmente complessa è la questione delle polveri. Proteine per sportivi, miscele per bevande o semplici spezie rischiano di apparire agli scanner simili a materiali esplosivi. Per questo motivo la TSA impone un limite di circa 340 grammi per il bagaglio a mano e, in mancanza di confezioni originali o etichette chiare, può procedere al sequestro. Si tratta di una restrizione che negli ultimi anni ha già causato diversi rallentamenti ai controlli, soprattutto negli scali più trafficati, dove le linee di sicurezza devono gestire volumi elevati di passeggeri.
La questione degli oggetti confiscati ha una storia a sé. Basti pensare che negli Stati Uniti esistono magazzini e aste pubbliche dedicate alla rivendita di quanto viene ritirato ai viaggiatori: dagli ombrelli alle forbici, fino a strumenti elettronici dimenticati. Chi vola quest’anno dovrà dunque abituarsi a ricontrollare con attenzione il contenuto della propria borsa, sapendo che anche un semplice spazzolino elettrico potrebbe diventare un problema ai controlli.