Jannik Sinner continua a scrivere la storia. L’altoatesino, campione in carica a New York, conquista la sua seconda finale consecutiva agli US Open superando un combattivo Felix Auger-Aliassime per 6-1 3-6 6-3 6-4 in tre ore e ventuno minuti di battaglia. Domani, alle 20 italiane, affronterà ancora una volta Carlos Alcaraz, in una finale che metterà in palio non solo il trofeo, ma anche lo scettro di numero uno del mondo.
Sinner, meno scintillante rispetto ai match dominati contro Bublik e Musetti, ha dovuto fare i conti con un avversario in grande forma e con un fastidio agli addominali accusato durante il secondo set. «Ho sentito qualcosa dopo un servizio e mi sono preoccupato – ha spiegato Jannik a fine gara – ma dopo il trattamento mi sono sentito meglio. Non è niente di grave, sono riuscito a tornare a servire bene nel finale».
Un inizio travolgente
Come spesso accade, Sinner ha iniziato il match a tutta velocità. Pressione immediata al servizio di Auger-Aliassime, break in apertura e ritmo altissimo che ha travolto il canadese: 6-1 in 43 minuti, con soli quattro errori gratuiti e un tennis vicino alla perfezione.
Nel secondo set, però, il match si è complicato. Auger-Aliassime ha alzato il livello, trovando continuità con la prima di servizio e incisività con il dritto, mentre Sinner ha accusato qualche difficoltà fisica. Il canadese ha strappato il servizio all’azzurro nell’ottavo game e ha chiuso 6-3, riportando l’incontro in equilibrio.
La reazione del campione
Dopo una breve pausa negli spogliatoi, Sinner è rientrato con un atteggiamento più aggressivo. Ha continuato a rispondere con profondità e precisione, costruendo scambi logoranti che hanno piegato la resistenza di Auger-Aliassime. Il break decisivo è arrivato nel sesto game, grazie anche a un colpo spettacolare in allungo che ha sorpreso l’avversario. Il terzo set si è chiuso 6-3, con numeri che hanno ricordato quelli dell’avvio di partita.
Cuore e lucidità nel finale
Il quarto set è stato una battaglia di nervi. Sinner ha salvato cinque palle break nei primi giochi, dimostrando freddezza nei momenti chiave. Poi, alla prima occasione utile, ha piazzato l’allungo decisivo. Con questo successo, l’altoatesino raggiunge la sua quinta finale Slam consecutiva, impresa riuscita in Era Open solo a Federer, Djokovic e Nadal, e diventa il quarto giocatore capace di disputare la finale in tutti e quattro i Major nello stesso anno.
Il regno di Sinner e Alcaraz
In finale troverà ancora Carlos Alcaraz, che in semifinale ha superato Novak Djokovic in tre set. Lo spagnolo ha confermato di essere l’unico in grado di tenere il passo di Sinner: i due si sono divisi gli ultimi sette Slam, monopolizzando la scena mondiale. Lo stesso Djokovic, dopo la sconfitta in semifinale, ha ammesso: «Sinner e Alcaraz giocano a un livello che oggi nessun altro può raggiungere. Sono i migliori e lo saranno per molti anni».
La rivalità tra Jannik e Carlos ha già fatto la storia: la finale di domani sarà la terza tra i due in uno Slam nel 2025, dopo quelle di Parigi e Wimbledon, un evento che non si verificava dal 1964. Sinner ha l’occasione di diventare il primo a difendere il titolo agli US Open dai tempi di Federer e di chiudere un anno già leggendario da vero dominatore.
Domani, a Flushing Meadows, non sarà solo una partita: sarà la sfida per il trono del tennis mondiale.