Le medaglie non si vincono mai per caso, e quest’estate lo sport italiano sembra voler ricordare al mondo che nessun podio è davvero irraggiungibile. Ai Mondiali di scherma in corso a Tbilisi, la squadra azzurra ha già raccolto cinque medaglie, confermando la tradizione che da decenni la vede tra le nazioni più forti al mondo nella disciplina. Ma stavolta, accanto alla scherma, è anche la pallavolo femminile a guadagnare un posto d’onore, grazie alla vittoria nella Nations League, l’ennesimo capolavoro del CT Julio Velasco.
L’Italia della scherma ha iniziato a raccogliere successi partendo dalla specialità che da sempre le regala le maggiori soddisfazioni: il fioretto. Gli azzurri Tommaso Marini, Alessio Foconi, Guillaume Bianchi e Daniele Garozzo hanno conquistato l’oro battendo nettamente la Francia (45-32), confermandosi campioni dopo l’impresa olimpica a Parigi. Una squadra così solida non si vedeva da anni, capace di dominare dall’inizio alla fine del torneo mondiale.
Pochi giorni dopo è arrivato anche l’oro della sciabola maschile, firmato da Luca Curatoli, Michele Gallo, Matteo Neri e Pietro Torre. Battuta l’Ungheria per 45-37 in una finale che riporta gli azzurri sul gradino più alto del podio dopo dieci anni di attesa. L’ultima volta era successo a Mosca, nel 2015, con un giovanissimo Curatoli insieme a grandi veterani come Aldo Montano e Diego Occhiuzzi.
La sciabola maschile si è rivelata così una delle sorprese più belle per l’Italia a Tbilisi. Dopo aver superato con autorità Thailandia e Germania, gli italiani hanno eliminato la Polonia e infine il Giappone in semifinale, prima di regolare gli ungheresi nella sfida decisiva. La squadra di Andrea Terenzio ha mostrato solidità e spirito, elementi che mancavano da tempo.
Anche il fioretto femminile ha contribuito ad arricchire il bottino azzurro. Le fiorettiste Arianna Errigo, Martina Favaretto, Anna Cristino e Alice Volpi hanno conquistato il bronzo battendo nettamente il Giappone (45-30). Una medaglia dolceamara, considerando che il vero obiettivo era la rivincita contro gli Stati Uniti, che le avevano superate nella finale olimpica del 2024.
Proprio nella semifinale, però, le azzurre avevano trovato una Francia inaspettatamente ispirata, capace di estrometterle dalla corsa per l’oro con un netto 45-34. La reazione nella finalina, comunque, è stata immediata e convincente. Errigo, alla sua ventitreesima medaglia mondiale, ha dimostrato nuovamente tutta la sua classe e capacità di guidare il gruppo.
Anche Martina Favaretto ha trovato una soddisfazione personale nella gara individuale, conquistando il bronzo nel fioretto. La giovane veneta ha impressionato tutti con la sua tecnica e freddezza, fermandosi solo di fronte all’americana Lee Kiefer, campionessa olimpica in carica. Un bronzo che vale come una conferma per il suo futuro.
Altro bronzo individuale è quello conquistato nella sciabola da Luca Curatoli, protagonista assoluto di questo Mondiale. Il napoletano ha conquistato la sua prima medaglia individuale mondiale, fermandosi in semifinale davanti al coreano Oh Sang-uk, poi vincitore dell’oro. Un risultato personale importante che corona un percorso di crescita costante.
A completare il quadro della scherma c’è anche la sciabola femminile, che pur non salendo sul podio ha mostrato segnali positivi di ricambio generazionale, restando a lungo in corsa nelle fasi finali del torneo. L’Italia della scherma si conferma così al vertice mondiale, con cinque medaglie complessive e una capacità di rinnovarsi pur restando fedele alla sua grande tradizione.
Ma lo sport italiano, questa estate, non brilla solo nella scherma. A impreziosire ulteriormente il palmarès c’è anche la straordinaria vittoria della nazionale femminile di volley, che ha conquistato per il secondo anno consecutivo la Nations League, battendo in finale il Brasile per 3-1 dopo una spettacolare rimontata. Ancora una volta, il grande protagonista è stato il CT Julio Velasco, capace di portare questo gruppo a ben 29 successi consecutivi dopo l’oro olimpico di Parigi.
La finale contro il Brasile non era iniziata bene, con le azzurre che avevano perso il primo set subendo un parziale di 10-3. Ma proprio nel momento più difficile, Velasco ha trovato le risposte decisive dalla panchina, con i cambi di Nervini, Antropova e Cambi che hanno cambiato volto alla partita. Una vittoria di gruppo, simbolo della mentalità vincente costruita dal tecnico argentino.
La Nations League rappresenta quindi l’ennesima conferma per una squadra ormai entrata nella storia dello sport italiano, e per una generazione di atlete guidate da Paola Egonu e Myriam Sylla, che sembrano pronte a scrivere altri capitoli importanti già al prossimo Mondiale, in programma dal 22 agosto in Thailandia. Con scherma e pallavolo al top, l’Italia sportiva vive così uno dei suoi momenti più belli degli ultimi anni.