L’indagine Istat denominata “Sicurezza delle donne” ci racconta una realtà cruda, triste: la violenza maschile aumenta in Italia e non colpisce solo le donne, bersagli primari, ma anche i bambini, i figli, che sempre più frequentemente assistono a terribili aggressioni.
“Sicurezza delle donne” è uno strumento essenziale di rilevazione che, attraverso interviste rivolte a un campione rappresentativo di donne, misura ciò che spesso non si vede, infatti, permette di conoscere l’ammontare delle vittime della violenza maschile, includendo anche le esperienze subite e mai denunciate alle autorità (sommerso della violenza).
Si tratta di una indagine armonizzata a livello internazionale che produce dati comparabili a livello europeo ed è frutto della collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio (sulla base dell’Accordo Istat – DPO del 2017). È prevista dalla Legge 53/2022 sulle Disposizioni statistiche per misurare la violenza contro le donne (art.2), nonché dalla Convenzione di Istanbul (2011) e dalla Direttiva (Ue) 2024/1385 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 maggio 2024 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (art. 44).
I numeri che testimoniano la gravità della violenza maschile in Italia sono enormi e fanno paura. 6 milioni e 400mila donne, pari al 31,9% delle italiane tra i 16 e i 75 anni, hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita e il pericolo maggiore arriva da chi la donna conosce.
- Violenza fisica: 18,8%
- Violenza sessuale: 23,4%
- Stupro o tentato stupro: 5,7%
La violenza contro le donne si scatena dentro e fuori casa, dentro e fuori la famiglia.
- il 26,5% delle donne ha subìto violenze da parenti, amici, conoscenti, colleghi o sconosciuti.
- il 12,6% delle donne che hanno o hanno avuto un partner ha vissuto episodi di violenza fisica o sessuale.
Sono gli ex partner i responsabili delle quote più elevate: il 18,9% delle donne che hanno avuto un ex riferisce violenze di questo tipo e tra le donne attualmente in coppia, il 2,8% subisce violenze dal partner.
E poi ci sono gli stupri: quasi due su tre (63,8%) sono commessi da partner attuali o ex partner.
Una conferma drammatica di quanto sia strutturale la violenza domestica, diffusa e pericolosa.
L’indagine 2025, “Sicurezza delle donne”, introduce anche un’importante novità, ovvero il calcolo delle violenze che avvengono quando la vittima non è in grado di opporsi perché drogata o sotto effetto di alcool: riguarda l’1% delle donne, spesso in contesti informali e tra persone conosciute.
L’elenco degli abusi va dalle minacce (11% delle donne) alle percosse, fino ai tentativi di strangolamento (1,6%).
Sul fronte della violenza sessuale, le più diffuse sono:
- Molestie con contatto fisico (19,2%)
- Rapporti sessuali non desiderati (4,5%)
- Stupro (3,9%)
- Tentato stupro (3,1%)
Accanto alle violenze fisiche e sessuali, si affiancano poi quelle psicologiche (17,9% nella coppia) ed economiche (6,6%). L’allarme sullo stalking resta alto riguardando il 14,7% delle donne che si sono separate e il 9% delle vittime di autori esterni alla coppia.
Per quanto riguarda la percezione del pericolo da parte delle donne, il dato positivo è che aumenta la capacità di riconoscere ciò che hanno subìto come reato e cresce il ricorso ai Centri antiviolenza e ai servizi specializzati. Tuttavia, la quota di donne che denuncia resta ferma al 10,5%: una percentuale bassissima, che racconta la distanza tra le vittime e le istituzioni, tra la violenza vissuta e la possibilità di essere tutelate.
Il report rivela un altro dato significativo. Tra le donne che avevano un partner violento, quasi la metà (45,9%) lo ha lasciato proprio a causa delle violenze, a conferma di come l’uscita dalla relazione sia spesso l’unica via per interrompere un ciclo di abusi.
La violenza non cala, ma cresce la consapevolezza; le giovani vivono con maggiore frequenza episodi traumatici, anche in contesti informali; gli ex partner rimangono gli autori più pericolosi; il ricorso ai servizi cresce, ma le denunce restano ferme.
Un insieme di elementi che racconta un Paese dove la violenza di genere è ancora un fenomeno strutturale, profondo, quotidiano; dove il passaggio dalla consapevolezza alla protezione effettiva è una strada ancora lunga, sempre più necessaria.