Una società è davvero civile solo quando ogni donna può vivere e lavorare liberamente

Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, rappresenta un momento di riflessione che va oltre la commemorazione. È un’occasione per riflettere sulla maturità culturale del nostro Paese e domandarci quanto siamo in grado di tradurre i principi di rispetto e parità in comportamenti concreti.

La violenza di genere non si manifesta esclusivamente nei suoi esiti più drammatici. Esiste anche nei contesti educativi e professionali, nel linguaggio che svaluta, negli stereotipi e ruoli di genere, nelle battute sessiste, nelle barriere invisibili che limitano la carriera delle donne, nelle resistenze che ancora ostacolano l’accesso ai ruoli decisionali. È in queste “abitudini” quotidiane che si radica una cultura che, direttamente o indirettamente, permette alla violenza di esistere. 

Forse non tutti sanno che, come riportato nel “Gender Based Violence Survey 2024” condotto da Eurostat, FRA ed EIGE, una donna su tre in the EU-27 (30.8 %) ha subito molestie sessuali sul lavoro nel corso della sua vita. Nella maggior parte dei casi, l’autore delle molestie sessuali era un uomo. Tra le donne nell’UE-27, il 15,8% ha subito molestie sessuali da parte di un collega di lavoro uomo, il 7,4% da parte di un capo o supervisore uomo e il 9,3% da parte di un altro uomo nel contesto lavorativo (ad esempio, un cliente). 

Come Federmanager Minerva, riteniamo che la prevenzione inizi da un cambio culturale stabile e diffuso basato sul rispetto. E questo passa anche attraverso la responsabilità delle donne e degli uomini che ricoprono ruoli manageriali: managers che grazie alla propria esperienza e posizione, hanno il compito di favorire la crescita professionale delle donne, aprendo opportunità, sostenendo talenti e promuovendo percorsi che valorizzino competenza e merito.

Il nostro impegno, oggi, è ribadire che la neutralità non è un’opzione. Ogni scelta, individuale o collettiva, contribuisce alla costruzione di un ambiente in cui le donne possano vivere e lavorare libere da discriminazioni, prevaricazioni e timori. Intervenire di fronte a comportamenti scorretti, creare contesti organizzativi inclusivi, sostenere chi denuncia, promuovere carriere femminili, abolire le disparità salariali sono tutte azioni che migliorano la qualità del nostro tessuto sociale e lavorativo.

Il 25 novembre ci ricorda che la violenza contro le donne è una questione che riguarda l’intera collettività. E ci ricorda anche come ogni donna che ha raggiunto una posizione di responsabilità possa essere un presidio di cambiamento, un punto di riferimento e una leva per il progresso.

Solo attraverso un impegno costante — culturale, professionale e umano — possiamo costruire una società in cui il rispetto sia quotidianeità e dove ogni donna, senza eccezioni, possa contare sulla forza di una rete che la sostenga  e la valorizzi.

Immagine di Maria De Renzis

Maria De Renzis

Coordinatrice Gruppo Donne Federmanager Minerva

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