Dopo la clamorosa sconfitta interna del Milan contro la Cremonese della prima di campionato, la sorpresa di giornata arriva ancora da San Siro dove, nel posticipo di domenica sera, l’Inter è stata clamorosamente sconfitta dall’Udinese.
Ad aumentare la portata dell’impresa dei friulani il fatto che i nerazzurri siano passati in vantaggio praticamente subito con Dumfries, venendo poi rimontati e superati dagli avversari. Per l’Inter, che appena una settimana fa aveva esordito con un netto 5-0 ai danni del Torino, si tratta di una brutta battuta d’arresto proprio alla vigilia della prima sosta del campionato: in questi casi, si sa, è sempre preferibile giocare subito per mettersi da parte i brutti ricordi e cancellare le brutte sensazioni che può lasciare addosso uno scivolone così inaspettato.
Ha rischiato, fortemente, di scivolare anche il Napoli, fermato sabato sul pareggio, in casa propria, dal Cagliari fino al 93’ quando, in pieno recupero, Zambo Anguissa ha regalato 3 punti di platino a Conte: queste vittorie, denominate in gergo “sporche”, sono quelle che poi finiscono per pesare come macigni nell’economia di una stagione, e qualificano come “grande” la squadra che riesce a portarle a casa.
Non hanno dovuto aspettare i minuti di recupero la Juve e la Roma, che sono passate, di misura ma entrambe meritatamente, a Genova e Pisa. Dal cilindro bianconero è uscito, di nuovo, non un coniglio ma un leone di nome Dusan Vlahovic, che la società juventina ha offerto a mezza Europa (e al Qatar) per tutte l’estate, che è partito per la seconda gara di fila dalla panchina ma che, per la seconda gara di fila ha fatto gol: è lui il capocannoniere della Juve e del campionato, con una media gol che lo proietterebbe, sulle 38 partite di campionato, ad altrettante reti…roba da Higuain dei tempi d’oro del Napoli di Sarri.
Anche la Roma del Gasp ha dovuto attingere dalla panchina per trovare l’uomo della svolta, a Pisa: non ha fatto gol ma Dybala, entrato nella ripresa, ha letteralmente cambiato la Roma, facendo quello che gli riesce meglio, vale a dire “accendere la luce” in campo (cit. Mourinho). L’argentino ci ha messo poco per creare connessioni con i compagni di reparto e ha liberato spazio e campo per un ispirato Soulè (già tra i migliori nel primo tempo), autore del gol decisivo su assist di Ferguson al termine di un’azione ispirata proprio dalla Joya.

Parlando di Roma occhio alla seconda partita clamorosa, per intensità, forza, qualità e strappi, di Manu Konè: il centrocampista francese, fortemente voluto da De Rossi la scorsa estate, sotto la guida di Gasperini sembra indirizzato a diventare quello che negli ultimi anni è stato Ederson per l’Atalanta, vale a dire un uomo a tutto campo, capace di rubare decine di palloni e ripartire far ripartire la squadra, anche mettendosi in proprio quando serve. Per completare il proprio percorso di crescita gli serve solo trovare più confidenza con il gol, dato che sotto porta spesso è ancora troppo timido.
Chiude il quadro delle squadre a punteggio pieno della Serie A la grande sorpresa di questo avvio di stagione, vale a dire la Cremonese di Nicola. In tanti avevano pensato che “lo specialista delle salvezze” avesse preso una bella gatta da pelare accettando la panchina bianconera, invece per adesso i risultati stanno dando abbondantemente ragione a lui. Nicola è un tecnico bravo, preparato, che sa toccare le corde giuste con i suoi giocatori. Se il buongiorno si vede dal mattino l’alba di questa nuova stagione in Serie A, per lui e la sua Cremonese, è più luminosa che mai.