Serie A: Napoli solo al comando dopo quattro giornate

Con la vittoria per 3-2 contro il Pisa la squadra di Conte rimane l’unica in Serie A ancora a punteggio pieno dopo le prime quattro partite

Il lunghissimo week end di Serie A, iniziato venerdì sera e concluso lunedì con il posticipo del Maradona, va in giudicato con un verdetto inoppugnabile: il Napoli, grazie alla  sofferta vittoria per 3 a 2 sul  Pisa, è rimasto solo al comando della classifica, con 12 punti in 4 partite, unica squadra nel campionato italiano a rimanere a punteggio pieno.

Dando un’occhiata agli altri principali campionati europei, in Premier il Liverpool veleggia solitario al comando con 5 su 5, così come il Real Madrid in Spagna. In Bundesliga non fa quasi più notizia il 4 su 4 del Bayern Monaco, mentre nella Primera portoghese il Porto sta già 6 su 6. Eredivisie e Ligue One non hanno invece squadre a percorso netto.

Si può dire che il Napoli è, risultati alla mano, nel novero delle cinque squadre più in forma d’Europa, il che da un lato rilancia le quotazioni azzurre per il titolo, dall’altro aumenta le recriminazioni per la sconfitta di Champions in casa del City in una gara praticamente non giocata a causa della prematura espulsione di capitan Di Lorenzo all’alba del primo tempo.

Se il passato non può essere riscritto, tuttavia, il futuro prossimo vedrà gli uomini di Conte impegnati nel primo big match del Campionato, sul campo del Milan di quell’Allegri che, in estate, era stato molto vicino a sostituire Conte sulla panchina partenopea, prima che il tecnico sciogliesse le riserve e decidesse di restare.

La sfida di San Siro sarà un banco di prova interessante per testare la solidità del Napoli, apparso un po’  troppo ballerino dietro nelle ultime due partite, e le ambizioni del Milan, che sembra aver trovato lo slancio giusto dopo lo scivolone all’esordio  con la Cremonese (tre vittorie di fila). La vittoria della squadra di Allegri in casa dell’Udinese (0-3) è stata netta e meritata e ha lanciato i rossoneri al terzo posto in classifica, a pari punti con la Roma ma con una migliore differenza reti.

Il big match indiscusso della quarta giornata di campionato è stato il Derby della Capitale tra Lazio e Roma: come previsto lo spettacolo non l’ha fatto da padrone e, alla fine, a decidere il match sono stati gli episodi: la Roma ha sfruttato al meglio il regalo di Tavares in occasione del vantaggio firmato dal solito Pellegrini, che si è confermato bestia nera dei biancocelesti, mentre la Lazio ha sprecato malamente la chance del possibile pareggio con Dia e ha pagato dazio alla sfortuna in occasione del palo, nel finale, di Cataldi.

Gasperini ha potuto così festeggiare la prima vittoria nella gara più  sentita della stagione dalle due tifoserie capitoline, ma dovrà lavorare molto sulla fase offensiva della sua squadra: la Roma è la squadra che ha segnato di meno tra quelle nella parte sinistra della classifica (vale a dire le prime dieci), con appena 3 reti messe a segno in 4 gare disputate.

Grazie ad una difesa solida e ad una tattica efficace, che in perfetto stile gasperiniano porta costantemente i giallorossi a pressare alto “uomo su uomo” gli avversari levando loro aria e linee di passaggio, supportata da una buona tenuta fisica, la Roma ha fino adesso capitalizzato come nessun’ altra squadra in Europa le poche reti messe a segno: in nessuno dei primi 6 campionati europei ci sono squadre nei primi dieci posti in classifica che abbiano segnato meno di un gol a partita, mentre i giallorossi si trovano addirittura al quarto posto, a pari punti con il Milan terzo.

Se il Napoli ha faticato più del dovuto contro il Pisa anche l’Inter ha dovuto sudare le  proverbiali “sette camicie” per battere, in casa, il  Sassuolo: la squadra di Chivu è sembrata ancora lontana dalla forma migliore, nonostante l’ottima prova del giovane Esposito, un raggio di sole nella nebbia nerazzurra. Per poter diventare l’anti-Napoli, come pronostico della vigilia, la squadra di Chivu dovrà necessariamente ritrovare la propria solidità difensiva: alla media di quasi 2 gol subiti a partita (7 in 4 gare giocate) non si può arrivare in paradiso, a maggior ragione nel campionato italiano. Emblematico il fatto che l’Inter, oggi, sia la seconda peggior difesa della serie A, seconda solo al Lecce, fanalino di coda della classifica.

Ultimo pensiero per la Juventus: l’1-1 di Verona ha fatto tuonare Tudor nel postpartita, imbufalito per gli episodi arbitrali che hanno condizionato la gara. Tutto vero (il “rigorino” del pareggio scaligero convince poco anche me) ma è anche vero che la Juventus avrebbe dovuto capitalizzare meglio il vantaggio di Conceicao, che è arrivato quasi subito. Inoltre, al netto degli episodi arbitrali, i bianconeri hanno un tasso tecnico talmente superiore al Verona da non doversi trovare nelle condizioni di recriminare per una svista o una interpretazione penalizzante del (famigerato) protocollo Var.

Anche questo week end abbiamo seguito tutte le partite della Serie A su SMIT, pubblicando i Match report di tutte le gare e i Post Match dell’incontro di cartello dell’Olimpico.
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Immagine di Guglielmo Timpano

Guglielmo Timpano

Laureato in Scienze Politiche. Giornalista freelance. Conduttore radiofonico. Presentatore televisivo. Appassionato di sport, storia e animali: per combinare tutti questi interessi, il sogno sarebbe seguire un torneo di calcio tra dinosauri.

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