Il dado è tratto: dopo aver sancito venerdì sera l’assegnazione del tricolore al Napoli, la Serie A ha espresso domenica sera gli ultimi verdetti, senza appello, di questa stagione.
La Juventus, grazie a un rigore segnato da Locatelli a 20 minuti dalla fine, ha ottenuto a Venezia il pass per la prossima Champions League, con annessi (ingenti) introiti economici, che saranno fondamentali per la ricostruzione del prossimo anno, probabilmente sotto la gestione tecnica di Antonio Conte, laureatosi venerdì Campione d’Italia alla guida del Napoli.
Il valzer delle panchine, anche e soprattutto in alta classifica, è già partito e coinvolge un po’ tutte le big, dall’Inter alla Juventus, passando da Napoli, Milan, Roma, Atalanta e Lazio, e non solo: vedremo chi deciderà di cambiare e chi no.
La Roma di Ranieri, vincendo per 2-0 in casa del Torino, ha blindato il quinto posto in classifica, frutto di una rimonta clamorosa dai bassifondi della classifica alla zona Champions: il sogno di conquistare l’accesso alla Coppa europea più importante è durato circa 70 minuti, il tempo necessario alla Juventus per mettere definitivamente la testa avanti nella sfida contro il Venezia.
Resta una cavalcata clamorosa dei giallorossi, letteralmente rinati sotto la gestione tecnica illuminata di Claudio Ranieri: la media punti della Roma dall’arrivo del tecnico testaccino è stata da scudetto, il che porta legittimamente a domandarsi che traguardi avrebbe potuto raggiungere la squadra se la Società avesse deciso di affidare prima la panchina a lui, senza passare dai due mesi tragicomici di Juric.
Con i se e con i ma, tuttavia, non si fa la storia, quindi restano agli atti i 69 punti in classifica, che valgono un insperato (a novembre) accesso all’Europa League per la prossima stagione.
Proprio all’ultima curva del campionato si è registrato un colpo di coda inaspettato e sorprendente in chiave europea: la Lazio, dopo essere stata per tutta la stagione in corsa per un posto in Champions League, è crollata, nell’ultima giornata, in casa contro il Lecce, perdendo l’Europa.
La concomitante vittoria della Fiorentina in casa dell’Udinese ha sancito l’aggancio (e il relativo sorpasso, in virtù degli scontri diretti favorevoli) dei viola di Palladino, che hanno così conquistato, per il quarto anno di fila, la qualificazione alla Conference League. Per i ragazzi di Barone, che solo una settimana fa avevano pareggiato in casa dell’Inter condannando i nerazzurri al secondo posto alle spalle del Napoli, si tratta di un clamoroso fallimento, al termine di una stagione con troppi alti e bassi.
Sorprendente anche la retrocessione dell’Empoli: i toscani sono usciti sconfitti dal match salvezza casalingo contro l’Empoli, ma la sorprendente vittoria del Lecce all’Olimpico avrebbe vanificato anche un’eventuale vittoria dei ragazzi di D’Aversa: in caso di arrivo a 3 (Lecce, Verona, Empoli) a 34 punti la classifica avulsa avrebbe comunque premiato Lecce e Verona condannando l’Empoli alla retrocessione.