Un mese fa sembrava che la lotta scudetto potesse essere diventata una corsa a 4, con l’Atalanta e la Juventus che avevano accorciato su Inter e Napoli. Poi è arrivato il crollo del “castello di sabbia” della Juventus di Thiago Motta, esonerato dopo 7 gol subiti (e nessuno segnato) in due partite contro Atalanta e Fiorentina. Nel mezzo i passi falsi casalinghi della Dea, che è uscita adesso definitivamente di scena dalla lotta per il tricolore perdendo, domenica scorsa, in casa della Fiorentina.
Allo stato attuale delle cose, in attesa di ulteriori rovesci che stravolgano l’ordine costituito, sembra proprio che la vittoria del Campionato sia una faccenda a due, con l’Inter enormemente favorita sul Napoli, che però ha il merito di non mollare la presa.
Domenica sera i partenopei sono scesi in campo con un bel fardello sulle spalle, consapevoli che la vittoria dell’Inter sull’Udinese del pomeriggio aveva azzerato il loro margine di errore: la determinazione con la quale la squadra di Conte ha letteralmente aggredito la gara col Milan ha dimostrato che il Napoli non è ancora pronto a farsi da parte e stendere il tappeto rosso per la passerella trionfale dei nerazzurri.
Nel borsino della Serie A crollano le quotazione dell’Atalanta e del Milan e sono in leggero calo quelle della Lazio, fermata in casa dal Torino, lunedì sera, con un pari sanguinoso che fa uscire momentaneamente i biancocelesti dai radar europei.
Volano alle stelle le quotazioni di Bologna e Roma: sono di gran lunga le squadre più in forma del momento. Italiano sta facendo un piccolo miracolo, confermando la dimensione d’alta classifica dei felsinei, dopo l’exploit della scorsa stagione con Thiago Motta. Visto che confermarsi è sempre più difficile che emergere, se il Bologna dovesse reggere su questi livelli fino a fine stagione, magari riguadagnando l’accesso alla Champions League, Italiano sarebbe il principale candidato alla Panchina d’oro della Serie A. Oltretutto, ad ulteriore merito del tecnico del Bologna, bisogna sottolineare che la squadra è stata tutt’altro che rinforzata in estate, perdendo piuttosto il proprio miglior giocatore della scorsa stagione, Zirkzee, approdato al Manchester United.
L’altra squadra che vola a vele spiegate, con un allenatore che sta davvero facendo miracoli, è la Roma di Claudio Ranieri. Due mesi fa, su queste colonne, avevo scritto che il calendario giallorosso, nel suo disequilibrio, tendeva la mano alle ambizioni europee giallorosse. Sono sincero, credevo che quelle considerazioni fossero speculazioni meramente teoriche, mai avrei pensato che la Roma sarebbe stata in grado di cogliere a pieno l’opportunità offerta dal calendario, inanellando una serie di 14 risultati utili in fila, con un ciclo aperto di 7 vittorie consecutive.
Claudio Ranieri, all’ultima stagione in panchina prima di diventare dirigente della Roma, ha veramente stravolto il mondo romanista, portando una squadra sull’orlo del precipizio a giocarsi le proprie carte addirittura per un posto in Champions nella prossima stagione. Nelle ultime 7 vittorie consecutive per 4 volte la Roma ha vinto per 1-0. Riducendo il raggio d’analisi dal medio al breve periodo, le ultime 3 vittorie di questo ciclo (ancora aperto) sono arrivate con un 1-0. Parliamo di una squadra solida, consapevole della propria forza e in grado di speculare su una giocata risolutiva ottenendo il massimo, non senza sforzo, ma con determinazione feroce.
Tutto il contrario della Roma abulica, passiva e sfiduciata che faceva acqua da tutte le parti sotto la gestione Juric. A volte il calcio è veramente facile: basta saper fare le scelte giuste, a partire dalla panchina.