Dopo 12 giornate di campionato, vale a dire archiviate circa 1/3 delle partite complessive che si disputano in una stagione di Serie A (38), la Roma si trova al comando solitario della classifica: 27 punti conquistati sui 36 a disposizione, frutto di 9 vittorie e 3 sconfitte, senza pareggi.
Era dalla stagione 2013/14 che i giallorossi non si trovavano al comando solitario dopo 12 gare disputate: allora la squadra di Rudi Garcia aveva conquistato addirittura 32 punti, uno in più della Juventus di Conte, che avrebbe però vinto il Campionato con il record di 102 punti.
Quella Roma arrivò seconda, con 85 punti in classifica, risultato per il quale la società giallorossa di oggi (alla ricerca di un pass per la Champions League dalla stagione 2017/18) probabilmente metterebbe la firma; tuttavia come si dice in Italia “l’appetito vien mangiando”, ragion per cui i tifosi romanisti sognano di poter raggiungere la vittoria del tricolore, che manca nella capitale dalla stagione 2000/01.
Gasperini ripete da settimane che il sogno dei tifosi è legittimo, caricando ancora di più la tifoseria, che ha iniziato a intonare allo stadio un coro che per anni è stato un tabù: “Vinceremo il tricolor!”.
Anche al termine di Cremonese-Roma il tecnico ha ribadito il pensiero già espresso più volte: « È giusto sognare quando sei in queste posizioni. Sappiamo benissimo che i sogni rarissime volte si avverano, però è anche bello viverli. Noi lo stiamo vivendo e finché si può lo facciamo finta di non svegliarci, ci riaddormentiamo un altro po’, cerchiamo di allungarlo».
Per capire quanto sia fondata la speranza dei romanisti di poter raggiungere il traguardo grosso al termine della stagione, mantenendo e consolidando il primato solitario, abbiamo spulciato le statistiche delle ultime 12 stagioni di Serie A, partendo proprio dalla stagione 2013/14, quella che aveva visto per l’ultima volta i giallorossi al comando solitario della classifica dopo 12 gare giocate.
Vi abbiamo già spoilerato l’esito di quella stagione: la Roma non ha vinto il titolo, e a ben guardare (la classifica) non si è neanche avvicinata troppo a farlo, distanziata di ben 17 punti dalla Juventus dei record. Tuttavia il secondo posto romanista di quella stagione apre ad una valutazione più ampia, e altrettanto interessante: che probabilità ci sono, analizzando lo storico delle ultime 12 stagioni di Serie A, che la prima in classifica dopo 12 giornate raggiunga un posizionamento Champions a fine stagione?
Le probabilità sono altissime. Parliamo del 92%, statistiche alla mano. In 11 stagioni delle ultime 12 disputate, la squadra al comando dopo 12 partite è arrivata almeno seconda a fine campionato. Dunque abbondantemente nel novero delle qualificate alla Champions della stagione successiva.
L’unica eccezione a questa regola c’è stata nella stagione 2015/16, quando dopo12 giornate c’erano al comando Fiorentina e Inter a quota 27 punti: a fine stagione l’Inter arrivò quarta e la Fiorentina quinta, mancando entrambe la qualificazione alla Coppa dalle grandi orecchie. Oggi quel quarto posto dell’Inter varrebbe la qualificazione alla Champions, all’epoca no (andavano le prime 3). Il quinto posto di quella Fiorentina varrebbe oggi la qualificazione in Champions solo se l’Italia guadagnasse uno dei primi due posti nel ranking Uefa per federazioni, come è successo nella stagione 2023/24.
Se consideriamo la situazione di primato solitario, come nel caso della Roma attuale, dopo 12 gare di campionato la percentuale di qualificazione alla Champions League raggiunge addirittura il 100%, visto che non è mai accaduto che una squadra da sola in testa dopo 12 partite scendesse sotto il secondo posto a fine campionato.
10 volte nelle ultime 12 stagioni di Serie A si è verificato un primato solitario alla 12ma giornata, in 7 occasioni (vale a dire nel 70% dei casi) la squadra al comando ha successivamente vinto il Campionato.
Analizzando anche i casi di primato condiviso, detto della stagione 2015/16 l’altro caso si è verificato nella stagione 2021/22, quando dopo 12 partite Milan e Napoli si sono trovate a condividere la vetta a quota 32 punti, con l’epilogo della stagione che vide la vittoria finale dei rossoneri di Pioli.
La statistica dice dunque che la Roma, stando alle ultime 12 stagioni di Serie A, ha circa il 70% di possibilità di vincere il campionato e oltre il 90% di possibilità di raggiungere agevolmente il traguardo stagionale prefissato a inizio campionato, vale a dire l’agognato ritorno in Champions League. Oppure no? Il discorso è più complesso.
Se la statistica è una scienza esatta e incontrovertibile, non altrettanto si può dire delle previsioni, che rimangono proiezioni soggette a un incredibile numero di variabili, imponderabili quanto decisive. Nel calcio, come in ogni altro sport, un centimetro può fare “la differenza tra una vittoria e una sconfitta” (cit. Ogni maledetta domenica), un infortunio può scombinare i piani più ambiziosi, uno scivolone inaspettato può vanificare una volata fino a quel momento perfetta.
Quello che di veramente rilevante ci dice la statistica, in questo caso, è che 12 partite sono un campione di rilevamento dei dati più che credibile nella nostra Serie A a 20 squadre: i valori espressi nelle prime 12 gare, parlando di vertice della competizione, sono stati praticamente sempre confermati (trend Champions), il che significa che il vecchio adagio popolare “chi ben inizia è a metà dell’opera” nel caso della nostra Serie A ha un fondamento statistico, a maggior ragione valutando che 1/3 di stagione è più di un semplice inizio.
📊 Ultime 12 stagioni di Serie A – Analisi dopo 12 giornate
| Stagione | Capolista dopo 12 giornate (pt) | Vincitore Scudetto (pt) | Roma dopo 12 giornate (pt / posizione) |
|---|---|---|---|
| 2013/14 | Roma 32 | Juventus 102 | 32 pt – 1ª |
| 2014/15 | Juventus 31 | Juventus 87 | 28 pt – 2ª |
| 2015/16 | Fiorentina / Inter 27 | Juventus 91 | 26 pt – 3ª |
| 2016/17 | Juventus 30 | Juventus 91 | 26 pt – 2ª |
| 2017/18 | Napoli 32 | Juventus 95 | 28 pt – 5ª |
| 2018/19 | Juventus 34 | Juventus 90 | 19 pt – 6ª |
| 2019/20 | Juventus 32 | Juventus 83 | 22 pt – 6ª |
| 2020/21 | Milan 28 | Inter 91 | 24 pt – 5ª |
| 2021/22 | Milan / Napoli 32 | Milan 86 | 19 pt – 6ª |
| 2022/23 | Napoli 32 | Napoli 90 | 25 pt – 4ª |
| 2023/24 | Inter 31 | Inter 94 | 18 pt – 7ª |
| 2024/25 | Napoli 26 | Napoli 82 | 13 pt – 12ª |
La tabella presenta i dati statistici degli ultimi 12 campionati. Nella seconda colonna solo evidenziate in verde le squadre che, al comando dopo le prime 12 gare di campionato, si sono laureate poi Campione d’Italia a fine stagione. Nell’ultima colonna il posizionamento della Roma, attuale capolista solitaria, alla 12ma giornata di campionato delle ultime 12 stagioni.
A proposito di inizio, quello dell’Inter di Chivu è stato fin troppo altalenante in questo campionato, come confermato anche dal big match di domenica sera contro il Milan. Lo stesso tecnico ha evidenziato che “4 sconfitte nelle prime 12 partite sono troppe”.
Anche qui la statistica dice tanto ma non tutto: la sconfitta nel derby è stata più frutto di casualità (e di una serie di episodi girati male) che di reali demeriti nerazzurri. La squadra di Chivu ha avuto più XG (goals attesi), ha colpito pali e sbagliato un rigore, mentre i rossoneri hanno capitalizzato al massimo l’unica occasione creata.
Come sempre conta il risultato finale, e la vittoria “di corto muso” dei ragazzi di Allegri proietta i rossoneri al secondo posto in classifica, a pari punti col Napoli, lasciando l’Inter al quarto posto in condivisione con il Bologna di Italiano, che oramai è da considerarsi a tutti gli effetti una “nuova grande” della nostra Serie A e sembra aver preso il posto dell’Atalanta, vedova inconsolabile di Gasperini.
Le vicissitudini stagionali dei bergamaschi (già costretti a cambiare guida tecnica con l’esonero di Juric dopo 10 partite e attualmente 13mi in classifica) rilanciano il tema dell’importanza degli allenatori nel calcio moderno: mentre l’Atalanta annaspa e affonda, la Roma di Gasperini vola, rilanciando ulteriormente le quotazioni del tecnico di Grugliasco.
Di sicuro c’è che questo campionato è veramente avvincente e imprevedibile: in vetta la classifica è cortissima, tra la prima e la quinta ballano appena 3 punti, il che significa che un solo turno di campionato può stravolgere e rivoluzionare le gerarchie.
Il primo gap che comincia a diventare rilevante, al vertice, è quello della Juventus dalla vetta: 7 punti sono veramente troppi per una squadra che ha già dovuto cambiare allenatore e che fatica a trovare gioco e a ritrovare giocatori chiave. E pensare che quel Mati Soulè, sacrificato dai bianconeri la scorsa stagione sull’altare delle plusvalenze, sta diventando il trascinatore della Roma capolista, a + 7 dall’armata bianconera ancora orfana di un vero eroe in campo…




