Qualsiasi tifoso di qualsiasi altra squadra italiana avrebbe messo la firma per trovarsi, sabato mattina, al posto dei tifosi dell’Inter. Dopo mezza giornata, archiviata la Finale più sproporzionata nella storia della massima competizione continentale per club, sono tutti felici di non essersi trovati al posto degli interisti.
Diciamoci la verità, tutti avrebbero perso contro il PSG visto sabato: una macchina perfetta organizzata meravigliosamente da quello che può essere considerato oggi il miglior allenatore del mondo. A fare la differenza e a segnare il confine tra sconfitta e disfatta c’è la proporzione della debacle, che fa entrare l’Inter nella storia come peggior finalista sconfitta di sempre. Cinque gol subiti, ma la sensazione è che avrebbero potuto essere tranquillamente sette, forse otto.
Il festeggiamento finale del tecnico, in omaggio e in ricordo della figlioletta scomparsa nel 2019 ad appena 9 anni, ha chiuso il cerchio di una favola si, ma per altri. Il lieto fine è per Parigi, un finale da favola, appunto, al termine di una Finale da favola, proprio nell’anno della ricostruzione, senza i nomi di grido e anche senza Mbappè, volato a Madrid per vincere la Champions…ironia (spietata) del destino.
Attenzione a far passare il PSG per una squadra costruita solo con idee e senza soldi: di soldi ne sono stati messi a palate, come sempre, ma per investire sui migliori prospetti giovani, Doue su tutti, autore in finale di due gol e un assist, migliore impatto individuale nella storia di una Finale di Champions, ad appena 20 anni.
L’Inter termina la stagione con i temutissimi Zero Tituli (cit. Mourinho, nella stagione 2008/09, allora alla guida proprio dei nerazzurri). Il rischio è che gli strascichi vadano ben oltre il 90’: Inzaghi potrebbe andar via, tentato dalle sirene arabe, e alcuni giocatori sembrano arrivati a fine corsa.
Il valzer delle panchine, già abbondantemente partito, potrebbe, dunque, riguardare anche la squadra considerata unanimemente più forte del campionato, anche e soprattutto perché il Campionato non l’ha vinto.
Il Milan ha già ufficializzato Allegri. La Roma sta per ufficializzare Gasperini, che ha già dato l’addio all’Atalanta dopo 9 anni. A sorpresa De Laurentiis ha convinto Conte a restare, mentre la Juventus sta cercando un sostituto di Tudor dopo aver dato il benservito al Ds Giuntoli. Palladino ha dato l’addio alla Fiorentina e Baroni è stato liquidato dalla Lazio. Potrebbero tornare in corsa De Rossi e Thiago Motta, così come Sarri, vicinissimo ad un ritorno in biancoceleste. E siamo solo all’inizio.