L’Italia ha fatto il suo dovere in campo battendo Israele 3-0 a Udine, conquistando così almeno il secondo posto nel girone e la certezza aritmetica di partecipare ai playoff per la qualificazione ai Mondiali del 2026. Ma la vittoria azzurra, firmata da una doppietta di Mateo Retegui e da un gol nel recupero di Gianluca Mancini, è solo una parte del racconto di una serata segnata da forte tensione dentro e fuori dal BluEnergy Stadium.
Il match: Retegui trascina gli azzurri
Dopo un primo tempo complicato, in cui Donnarumma sé stato costretto a salvare due volte il risultato, l’Italia si è sbloccata al 45’ con un rigore realizzato da Retegui, preciso e sicuro dopo l’errore di Tallin. Nella ripresa, lo stesso attaccante dell’Italo-argentino ha raddoppiato con un destro all’incrocio che ha chiuso virtualmente la partita. Nel recupero è arrivato anche il tris firmato da Mancini su azione d’angolo.
Per la squadra di Gattuso è la quarta vittoria consecutiva e la sedicesima rete segnata nelle ultime quattro partite, segno di una ritrovata concretezza offensiva.
“Abbiamo tenuto bene il campo – ha detto il ct azzurro – e giocato con la giusta mentalità in una partita in cui c’era tutto da perdere. Retegui ha fatto una grandissima gara.”
L’Italia, seconda nel girone dietro la Norvegia di Haaland (18 punti contro i 15 degli azzurri), chiuderà la fase di qualificazione a San Siro proprio contro i norvegesi: il primo posto, e la conseguente qualificazione diretta al Mondiale, è una chimera ma il pass per i playoff è già in tasca.
Udine blindata: cortei e scontri fuori dallo stadio
Se sul campo è stata festa, fuori si è respirato tutt’altro clima. Udine è stata teatro di una delle più grandi manifestazioni pro Palestina mai viste in Friuli. Oltre diecimila persone – secondo gli organizzatori fino a quindicimila – hanno sfilato contro la disputa del match, gridando slogan come “Palestina libera” e “Stop accordi con Israele”.
La tensione è salita in serata, quando una parte del corteo, formata da facinorosi incappucciati, ha tentato di forzare il cordone di polizia in piazza Primo Maggio. Ne sono seguiti lanci di petardi e transenne, con le forze dell’ordine che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Due giornalisti, tra cui Elisa Dossi di Rainews24, sono rimasti feriti.
Udine si era presentata all’evento completamente blindata: oltre mille agenti in campo, barriere di cemento attorno allo stadio, controlli a raggi X per tutti gli spettatori e tiratori scelti sui tetti. Negozi chiusi, dehors smontati, e una città divisa tra il desiderio di pace e la preoccupazione per la sicurezza.