In scudetto da sempre

Un elogio poetico all’impresa come gesto collettivo e alla creatività del Sud che continua a produrre futuro, immersa tra reputazione, sacrificio e bellezza

Di parole e versi si compone la mia vita, oltre che della buona pastasciutta italiana. Coefficienti, questi, da cui non saprei prescindere, le mie gambe non sosterrebbero il passo delle giornate se me ne ritrovassi sprovvista. Sono tifosa di me stessa e vado sempre più comprendendo che posso auto incitarmi, tanto quanto, sono nobili le gesta che vado a mettere in lirica o in prosa. 

Il mondo veloce e fluido di cui siamo parte attiva e consapevole, per buona percentuale, ci pone dinnanzi sempre nuove persone, moltissime diventano popolari e vanno in ribalta nell’arco di poche ore, sovente per gesti quasi demenziali. Questo non è un bel modo di fare, avremmo bisogno di conoscere le persone attraverso tempi e modi differenti, non guasterebbe un bel biglietto da visita che ce le raccontasse sin dai loro primi passi, ci mostrasse i loro progressi, i loro tentativi, i loro fallimenti e i loro “risultati d’impresa”. La seconda edizione Charity Dinner Next Gen Sud che, andrà in scena a New York e sarà condotta da Davide Ippolito, mi ha fatto pensare ad identificarla come la giusta e referenziata tipografia, per questi rari e temuti biglietti da visita; pertanto, atta a stamparne e a diffonderne senza sosta.

Fare impresa richiede innovazione, sensibilità, studio, attenzione, legami, espressività e conoscenza dei mercati e delle persone. Non è forse anche questo un modo di fare poesia? Di mettere in versi ingegno e capacità, creando benessere per se stessi, per i lavoratori, portando bellezza e gentilezza in luoghi che ne sono sprovvisti, migliorando la qualità della vita attraverso invenzioni, dialogando con il palato per mezzo di cibi sublimi, ideando prodotti che alleviano le disabilità, progettando  strumenti di precisione per interventi chirurgici, studiando farmaci, creando prodotti artigianali in grado di narrare delle mani e del luoghi che li hanno coniati, per sempre ed ovunque? La mia risposta a queste domande è affermativa, affettuosa e convinta e, asserisco che fare impresa è un’altra e differente forma di “solidarietà” verso le genti che popolano il nostro pianeta.

La Grande Mela, il 29 maggio 2025, diverrà una canasta di vita composta da vimini, nati semplici, andati avanti con laboriosità e fermamente convinti che il mondo va conosciuto attraverso l’utilizzo di strade, rotaie, mari e cielo, altrettanto certi, però, che a tenerlo insieme e a renderlo longevo saranno le azioni e le idee di tutti gli uomini e le donne che vogliono vederlo crescere e migliorare. Questo è possibile se sul mercato ci si giunge con reputazione, sacrificio ed unicità.

Napoli ed il Centro Sud Italia sono terre di unicità sin dalle loro origini e quindi In Scudetto da Sempre. Entità territoriali ed umane dove l’inventiva, la poesia, l’ironia, il teatro, il mare, i vulcani e la creazione, ne sono le colonne portanti. Cuori caldi e menti ferventi portano lontano, portano ad essere rari, Napoli e tutto ciò che l’è simile di questo e di tanto altro ne sono porta bandiera.

Vorrei essere con voi ma non è possibile, mi figuro giovani mani che si stringeranno, contratti che verranno siglati, confronti che accenderanno nuove lampadine nelle nuvolette sopra le teste dei partecipanti, mi pare di annusare gli aromi delle pietanze e so con certezza che vi plaudirò, non sol io, ma il mondo intero. Sarete plausi per ciò che sin d’ora avete fatto e per ciò che andrete a cesellare dall’alba successiva.

Ritengo che la poesia sia a servizio del mondo, perché non esserlo per chi al mondo imprime, attraverso l’innovazione, più sicurezza, più benessere e più genialità?

A campi fioriti e folti
conduce il genio vostro,
safene irroranti alla vita
partorite da corpi semplici e poveri,
ma devoti all’idea,
proni al sacrifico della notte
genuflessi al bene dei tutti,
scogli dei mari più inquieti,
delle terre più sterili,
mai resi,
protesi al possibile,
al mutare,
filanti al telaio del futuro,
cuore al cielo,
sguardo alle nocche
in attesa di assister
al parto nuovo.
Il mondo intero attende,
ripone speranza,
tutti a porgervi il domani nostro,
voi ad esaudir noi.

L’impresa sia verso di poesia, si contrapponga alla sofferenza ed unisca nel tempo, le terre, gli uomini rendendo le loro azioni migliori, umili ed utili.

Picture of Cesira Donatelli

Cesira Donatelli

Cesira Donatelli nasce nel 1976 a Castel di Sangro. Perito commerciale e addetto marketing, lavora essenzialmente nel campo dell’accoglienza turistica. Per tre anni si è occupata della segreteria dell’associazione albergatori con circa 40 hotel iscritti. Ha organizzato la prima edizione del Festival degli Aquiloni, con artisti nazionali ed internazionali (Roccaraso Vola) oggi giunta alla XIV edizione. Nel maggio del 2021 vien pubblicata la sua prima raccolta di liriche Nettare di Luce, poesie in cui si parla di territori, di entità territoriale, di appartenenza, di sensualità e femminilità.

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