Il futuro dell’informazione: sfide, trasformazioni e il ruolo delle istituzioni

Uno sguardo al futuro? L’incontro ha messo in luce la necessità di aggiornare le normative esistenti per rispondere alle sfide del presente. La Legge Gasparri, definita una legge “prospettica” al momento della sua approvazione, deve ora essere rivista.

A vent’anni dall’approvazione della storica normativa che ha regolato il sistema radiotelevisivo italiano, il mondo dell’informazione si trova oggi a fare i conti con trasformazioni epocali. Per affrontare i cambiamenti e valutare il futuro dell’editoria, si è tenuto nella prestigiosa Sala Koch del Senato un incontro organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista, in cui esponenti delle istituzioni, del giornalismo e dell’industria mediatica hanno tracciato un bilancio e avanzato proposte per il rilancio del settore.

Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo di Forza Italia, ha puntato il dito sul “saccheggio” delle informazioni e sulla necessità di rimpinguare i fondi all’editoria, rendendo, inoltre, più incisivo l’Agcom.

Il settore dell’editoria vive da anni una crisi profonda, accelerata dalla pandemia e dall’evoluzione delle abitudini dei lettori, ma anche da una mancanza di fondi che ha nettamente ridotto la presenza di quotidiani e di “addetti ai lavori”, formati e preparati, prediligendo talvolta chi la penna ( invece) improvvisa. Nonostante i segnali di tenuta, come la diffusione di siti e versioni digitali che mantengono alta l’attenzione dei lettori, i numeri raccontano un panorama fragile, che riguarda molto la carta stampata. L’erosione delle tirature e dei ricavi rende indispensabile un intervento strutturale per garantire la sopravvivenza e la transizione verso il digitale. Gli editori, come sottolineato dai rappresentanti di categoria, invocano misure concrete per sostenere il cambiamento tecnologico e rafforzare il ruolo della stampa locale, spesso l’unica voce informativa capillare nei territori. Il valore della mediazione giornalistica è ancora oggi indispensabile e necessario. Ne è stato parlato recentemente ad una conferenza stampa anche in Regione toscana, indetta dai consiglieri Giachi e Bugliani, con la presenza di giornalisti e rappresentanti locali. 

“In un’epoca dominata dalle piattaforme digitali e da algoritmi che amplificano notizie senza controllo, la figura del giornalista resta centrale. È il professionista dell’informazione, quando è qualificato e attento alla realtà dei fatti, che filtra, analizza e certifica i contenuti, assumendosi la responsabilità del proprio lavoro.” Hanno entrambi ribadito. 

Una funzione essenziale per il pluralismo e la qualità del dibattito pubblico, che rischia di essere marginalizzata se le istituzioni non intervengono per riequilibrare il sistema. È emersa, infatti, la necessità di regolamentare in maniera più equa la concorrenza tra i colossi del web e i media tradizionali, colmando le attuali asimmetrie normative e fiscali.Il ruolo strategico del servizio pubblico al servizio della corretta informazione è tra le questioni più dibattute. È questo il futuro del servizio pubblico. La RAI, definita un “hub industriale” di straordinaria importanza, non è solo un’emittente televisiva, ma un pilastro culturale ed economico. Garantire adeguati finanziamenti significa preservare la diversità informativa e il pluralismo, anche nelle realtà locali. Ridurre il sostegno alla RAI avrebbe effetti devastanti sull’intera filiera audiovisiva, mettendo a rischio posti di lavoro e investimenti.Anche la riduzione del canone annuo di una manciata di euro, che non avvantaggia nessuna famiglia, svantaggia altresì un servizio importante che si troverebbe in forte difficoltà. È populismo, non è un vantaggio. Il sistema mediatico italiano, come evidenziato dagli operatori del settore, non è al collasso ma in piena trasformazione. Tuttavia, senza un adeguato sostegno pubblico, è politico, rischia di perdere competitività a vantaggio delle grandi piattaforme internazionali. Fondi dedicati, come il fondo editoria, e incentivi per accelerare la transizione digitale sono strumenti indispensabili per tutelare la pluralità dell’informazione e per stimolare nuovi modelli di business. L’applicazione di una “web tax” più equa e un rafforzamento degli organi di controllo come l’AGCOM sono considerati passi fondamentali per un sistema che aspira a essere moderno e sostenibile.

Uno sguardo al futuro? L’incontro ha messo in luce la necessità di aggiornare le normative esistenti per rispondere alle sfide del presente. La Legge Gasparri, definita una legge “prospettica” al momento della sua approvazione, deve ora essere rivista per tenere conto delle nuove dinamiche del mercato e delle tecnologie emergenti. Solo un intervento coordinato tra politica, industria e società civile potrà garantire un sistema informativo robusto, pluralistico e capace di affrontare le sfide del futuro.

Si parla di disinformazione e fake news alimentate da social che funzionano da camera d’eco, sempre più dilaganti. Si parla di diffamazioni gratuite a mezzo stampa, riuscendo a rovinare immagini pubbliche salvo poi fare passi indietro a danno fatto. 

Perché non parlare di “ rinnovare” l’Informazione con Etica e Valori al Centro del Futuro della Stampa? Perché non pensare ad un Osservatorio nazionale e regionale che possa avere un ruolo centrale nella verifica delle competenze e delle informazioni? Non è mettere un bavaglio bensì togliere quei lacci e lacciuoli che spesso sviano il compito del buon giornalismo. La crisi del giornalismo e dell’editoria non è solo economica o tecnologica: è una crisi di fiducia e di valori. Per affrontare le sfide del presente, l’informazione deve tornare alla sua essenza, riscoprendo l’etica e i principi fondamentali che l’hanno resa un pilastro della democrazia. La velocità del digitale e le pressioni del mercato non devono schiacciare l’obiettivo principale del giornalismo: servire il bene comune attraverso un’informazione chiara, responsabile e pluralistica. La centralità del giornalista come filtro etico deve essere rilanciata. È lui che verifica i fatti, firma ciò che scrive e si assume la responsabilità di ogni parola. In un’epoca segnata da fake news e algoritmi che diffondono contenuti senza controllo, la stampa deve riaffermarsi come punto di riferimento per la verità e la trasparenza.Non deve cedere al sensazionalismo, ma puntare su fatti verificati e analisi approfondite, e soprattutto rendere chiaro il lavoro di verifica e le fonti utilizzate, costruendo un rapporto di fiducia con il lettore. Le piattaforme online e i grandi colossi tecnologici hanno monopolizzato la diffusione delle notizie, spesso senza regole e senza responsabilità. Il giornalismo come guardiano della democrazia? Si. La stampa è uno strumento essenziale per vigilare sul potere politico ed economico, ma per farlo deve essere libera da pressioni e condizionamenti. Serve un modello che garantisca l’indipendenza, premiando la qualità e favorendo il pluralismo delle voci, soprattutto a livello locale, dove i media sono spesso l’unico baluardo informativo per i cittadini.

La rinascita dell’informazione passa anche attraverso l’educazione. Formare giornalisti con solide basi etiche e competenze tecnologiche è fondamentale per un’informazione di qualità. Allo stesso tempo, i cittadini devono essere educati a riconoscere e valorizzare notizie affidabili. Serve un nuovo patto tra stampa e società. Per costruire il futuro, è necessario stringere una fiducia tra i media e i cittadini, basato su trasparenza, fiducia e reciprocità. I giornalisti devono tornare a essere un punto di riferimento per l’opinione pubblica, mentre la società deve riconoscere e sostenere il valore dell’informazione di qualità.

Il rinnovamento dell’informazione non è solo una sfida tecnologica o economica, ma un’esigenza morale. Tornare all’etica e ai valori significa restituire dignità al giornalismo, garantire il pluralismo e rafforzare la democrazia. In un mondo sempre più complesso, l’informazione ha ancora il compito essenziale di essere una guida responsabile e una voce indipendente per il bene comune.

In un mondo dove l’informazione è sempre più al centro del dibattito democratico, il peso delle scelte di oggi si rifletterà inevitabilmente sulle generazioni future.

Picture of Antonella Gramigna

Antonella Gramigna

Giornalista toscana con esperienza nel settore enogastronomico, luxury brand e politica internazionale. Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Comunicazione Politica, promuove il Made in Italy e collabora con gli Stati Uniti. Scrive per stampa e web, con focus sull’atlantismo.

Condividi questo articolo sui Social

Facebook
WhatsApp
LinkedIn
Twitter

Post Correlati

Ritorna il camping di lusso Governors Island

Se stai cercando una fuga perfetta dalla frenesia della città senza allontanarti troppo, Governors Island potrebbe essere la tua destinazione ideale. E se desideri trasformare questa breve fuga in un’esperienza indimenticabile, Collective Retreats è pronto ad accoglierti con le sue

Leggi Tutto »
Torna in alto