“An Eternal Thread: elusive, but evergreen”, una mostra fotografica e un fundraiser per la conservazione di arte a Firenze

Non credo che la capacità produttiva dell’artigiano sia la caratteristica che più lo distingue nel mondo di oggi. Le tecniche che pratica sono sicuramente affascinanti così quanto può essere apprezzabile la sua abilità artistica – due elementi profondamente interconnessi nella figura del maestro d’arte – ma la peculiarità che lo rende così speciale è qualcosa di più profondo ed inafferrabile, che non si può toccare con la mano. È qualcosa che non si vede, ma che si percepisce e per questo è facile perdersela di vista, tanto siamo distratti… tanto siamo abituati a toccare prima di credere, prima di conoscere.

La caratteristica che più distingue la figura dell’artigiano nel mondo di oggi è la sua umanità. 

L’artigiano non è una macchina che produce, ma un essere umano che crea. La sua umanità è un nostro specchio che ascolta, interpreta, racconta.  È un filo conduttore che ha la capacità di connetterci a migliaia di anni di tradizione, ossia la nostra storia, e allo stesso tempo di proiettare la nostra visione, e quindi la nostra voce, migliaia di anni nel futuro quando gli oggetti che commissioniamo oggi saranno considerati dei reperti storici.

L’artigiano è colui che – grazie proprio alla sua dimensione umana unita alla sua capacità produttiva e artistica – ci aiuta a non dimenticare; ci dona la continuità. In un certo senso, se ogni tanto riusciamo a godere qualche sguardo sul passato ed immaginarcelo animato e rivestito di tutte le sue sfumature e mille colori, è grazie anche all’artigiano: incisore, tessitore, orafo, pellettiere o restauratore esso sia.

Infatti, è questo il tema che ho scelto di proporre lo scorso novembre (2024) quando sono stato invitato a fare una mostra fotografica in occasione del Festival “Il Magnifico,” un festival organizzato a Firenze annualmente per promuovere giovani creativi e artisti.  Composta di una selezione di sei fotografie in bianco e nero che danno una visione nostalgica a dei bellissimi scorci di Firenze e ritratti (volutamente a colori) di due degli Artisan Partners di L’Arte Nascosta scattate nelle loro botteghe, ho proposto la mostra come un tributo a tutte quelle eccellenze del settore dell’artigianato artistico italiano che ancora oggi, nonostante innumerevoli avanzamenti tecnologici, rimane a mio avviso l’unica risorsa adeguata a dare forma – e quindi vita e voce e soprattutto colore – all’espressione umana. La mostra è stata in questo modo una manifestazione della mission di L’Arte Nascosta di risvegliare nel consumatore moderno l’indole di mecenate che nel mondo di oggi viene spesso trascurato se non dimenticato del tutto. 

Mentre nel suo quotidiano L’Arte Nascosta svolge un ruolo di supporto al mecenate per facilitare il suo accesso alle botteghe artigiane con cui collaboriamo e dalle quali ha la possibilità di fare diverse tipologie di commissioni, in questa occasione ho voluto facilitare un altro tipo di mecenatismo, dando alla nostra comunità di clienti e appassionati d’arte la possibilità di contribuire al mantenimento e alla conservazione di opere d’arte storiche di valore inestimabile. Ho scelto dunque di mettere in vendita una limitatissima serie di stampe delle fotografie presentate alla mostra di novembre per poi donare il ricavato della vendita all’Opera di Santa Croce, l’ente responsabile della gestione del complesso monumentale della Basilica di Santa Croce, una delle quattro principali basiliche di Firenze e luogo di eterno riposo di importantissime figure della storia italiana come Michelangelo e Galileo Galilei. I soldi donati saranno destinati ai lavori di conservazione continuamente in corso presso il complesso monumentale di Santa Croce.

La vendita delle fotografie è ancora in corso sul sito di L’Arte Nascosta (https://www.lartenascosta.com/photo-sale-2024) e rimarrà aperto fino a marzo 2025 quando la mostra verrà esposta a New York presso The Armoury, un prestigioso negozio di abbigliamento da uomo collocato a 13 E 69th Street a Manhattan.

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Stefano Bentivogli

Stefano Bentivogli nasce a Terni ed è un professionista nel settore food import e export. Vanta esperienze anche nel mondo dell'edilizia e della musica. Lo sport è una sua altra grande passione. Inizia a scrivere proprio in merito allo sport e precisamente al calcio nel 2013 per Tuttomercatoweb.com. Successivamente avvia altre collaborazioni freelance con testate giornalistiche italiane e inizia ad affermarsi anche all'estero. Nascono nuove collaborazioni con alcune testate newyorkesi e dell'Ohio. La sua fonte di ispirazione è suo figlio Filippo nato nel 2015.

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