Cinque letture per scoprire il mosaico culturale di New York

La statua di Central Park che ritrae Hans Christian Andersen leggere un libro ad una papera (via Shutterstock)

Per l’ultimo appuntamento del 2025 di questa rubrica ho pensato a una versione un po’ diversa dal solito che, pur restando fedele al nostro tema dell’intercultura, possa offrire ai lettori e alle lettrici spunti interessanti per un approfondimento. Oggi, infatti, vorrei parlarvi di libri, suggerendo qualche titolo che aggiunga nuovi tasselli al mosaico di culture che stiamo costruendo. Leggere libri e scrivere di libri è un’altra delle mie passioni, e spero che questi spunti possano essere un regalo di Natale simbolico ma sincero per voi che ci avete accompagnati in questi mesi e un modo per ringraziarvi della partecipazione e dell’interesse mostrato fin da subito per questo progetto. Da gennaio torneremo invece con il solito appuntamento alla scoperta della città, un quartiere per volta.

Veniamo allora alle storie dal mondo che approdano a New York con i loro bagagli culturali, le sfide emotive e le difficoltà che accompagnano ogni percorso di integrazione. Storie diverse tra loro, eppure unite dal filo comune di chi cerca un posto nel mondo e finisce idealmente per trovarlo in questa città in continuo movimento.

Ogni libro di questa selezione racconta una forma diversa di integrazione: dalla vita degli immigrati europei all’inizio del XX secolo, alle comunità caraibiche e latinoamericane, fino alle storie afroamericane di migrazione interna. Attraverso le pagine di questi romanzi, possiamo percepire le difficoltà, le speranze, le nostalgie e le piccole vittorie quotidiane di chi cerca un posto nel mondo, un posto a New York, che è sempre pronta ad accogliere e trasformare chi la attraversa. Iniziamo con uno dei miei libri preferiti in assoluto.

“Un albero cresce a Brooklyn” – Betty Smith

Ambientato nella Brooklyn del 1912, il romanzo racconta l’infanzia di Francie Nolan, figlia di immigrati irlandesi e austro-ungarici, in un quartiere popolare dove ogni giorno rappresenta una nuova sfida.

Lungo il suo percorso, la bambina assorbe le contraddizioni e le storie di chi la circonda: la bellezza e le fatiche di sua madre, i difetti e le fragilità del padre, le piccole scandalose libertà di parenti e vicini. Ogni esperienza contribuisce a forgiare il suo carattere, preparandola a diventare una donna consapevole e determinata.

“Un albero cresce a Brooklyn” non è solo il racconto di un’infanzia difficile, ma una celebrazione della forza interiore, della speranza e della capacità di trovare bellezza anche nelle vite segnate dalle difficoltà. Betty Smith ci regala così un ritratto vivido e senza tempo della New York degli immigrati europei, mostrando come, anche tra cemento e fatica, sia possibile crescere e aspirare a qualcosa di più alto, proprio come l’albero che cresce al centro del cortile dei Nolan.

Consigliato per chi ama le storie di formazione, i romanzi famigliari e i modelli di resilienza.

“Dominicana” – Angie Cruz

Dominicana racconta la storia di Ana Canción, una quindicenne di Santo Domingo che non ha mai sognato l’America, eppure si trova catapultata a New York in un matrimonio combinato con un uomo molto più grande di lei. La decisione non nasce per amore, ma dalle aspettative della sua famiglia, che vede in questa unione una via d’uscita dalla povertà e dall’incertezza della vita in campagna. A New York, Ana si confronta con l’inospitalità della città e la durezza della nuova casa, un appartamento freddo e isolante dove fatica ad ambientarsi. Lontana dagli affetti affronta la violenza e la delusione ma, con il tempo, impara a muoversi nel nuovo mondo, a parlare l’inglese, a costruire legami, e a trovare piccoli spazi di libertà e felicità, pur consapevole che il sogno americano è spesso pieno di contraddizioni. Il romanzo di Angie Cruz è un ritratto vivido della migrazione caraibica a New York, delle sfide di integrazione e della resilienza femminile. Attraverso la voce di Ana, emergono le contraddizioni e le possibilità di una città che può essere allo stesso tempo prigione e terra di opportunità, un mosaico di culture e di vite che si intrecciano, dolorose e luminose al tempo stesso.

Consigliato per chi ama leggere storie femminili di emancipazione e vuole scoprire un aspetto molto attuale dei flussi migratori a New York.

“Danny l’eletto” – Chaim Potok

Ambientato nella Brooklyn degli anni della Seconda Guerra Mondiale, Danny l’eletto racconta l’incontro tra due ragazzi ebrei appartenenti a comunità religiose molto diverse e da sempre sospettose l’una dell’altra. Il loro primo incontro avviene su un campo di baseball, durante una partita che presto assume il significato di piccola guerra simbolica, dove il conflitto tra tradizione e modernità emerge fortissimo. Questo scontro, insieme a ferite fisiche e silenzi carichi di tensione, diventa il filo narrativo attraverso cui Potok esplora la fedeltà alla tradizione, i conflitti generazionali e i rapporti tra padri e figli. Attraverso una scrittura delicata e profonda, l’autore mostra come i silenzi familiari possano essere più eloquenti delle parole, rivelando emozioni, aspettative e affetti nascosti. Il romanzo è un ritratto intimo e universale della crescita personale in un contesto di rigide regole culturali e religiose, e insieme un’immersione nella vita della comunità ebraica di Brooklyn. Con sensibilità e precisione, Potok ci fa sentire le tensioni, i dubbi e le scelte di chi cerca di conciliare radici culturali e aspirazioni personali, offrendo uno sguardo autentico su un mondo che, pur lontano nel tempo e nello spazio, continua a parlare di identità, amicizia e crescita.

Consigliato per chi vuole esplorare la comunità ebraica di Brooklyn, chi ama riflessioni profonde su fede, tradizione, amicizia e crescita personale.

“In una casa un’altra casa trovo. Autobiografia di un poeta di due terre” – Joseph Tusiani

In questa autobiografia, Joseph Tusiani racconta la sua esperienza di immigrato italiano a New York con uno sguardo intenso e riflessivo. Arrivato in città a ventitré anni, senza aver ancora conosciuto il padre emigrato prima della sua nascita, Tusiani descrive con delicatezza l’emozione e l’attesa di quell’incontro, che diventa simbolo di tutte le tensioni, le speranze e le contraddizioni della vita migrante. Il libro esplora le diverse esperienze della diaspora italiana: dagli immigrati di prima generazione, spesso in difficoltà nell’integrarsi nella nuova realtà, ai figli nati o cresciuti negli Stati Uniti, che parlano inglese e sono a tutti gli effetti americani, tutti divisi tra due mondi, due lingue e forse “due anime”. Questa prospettiva duplice permette a Tusiani di offrire un ritratto vivido non solo della comunità italoamericana, ma anche della vita culturale e letteraria di New York, attraverso l’incontro con personaggi e ambienti che intrecciano memoria personale e storia collettiva. Più di una semplice autobiografia, In una casa un’altra casa trovo è una testimonianza intima e universale sulla nostalgia, sulla costruzione di radici e sull’arte di conciliare il passato con la vita in una città che è sempre in trasformazione.

Consigliatissimo per chi è interessato alla diaspora italiana nel mondo e a tutti coloro che hanno vissuto o vivono questa esperienza.

“Figlie di Brooklyn” – Jacqueline Woodson

Con Figlie di Brooklyn, Jacqueline Woodson ci riporta nella Brooklyn degli anni Settanta attraverso i ricordi di August e delle ragazze con cui cresce. È una storia che parla di amicizia, formazione e perdita dell’innocenza, ma che si inserisce pienamente anche nel tema più ampio della migrazione, quella interna agli Stati Uniti, che ha portato molte famiglie afroamericane dal Sud verso le città del Nord in cerca di opportunità e sicurezza. Le protagoniste sono figlie di questo spostamento silenzioso e profondo, e abitano una Brooklyn segnata da aspettative, tensioni e fragilità ereditate.

Per August e le sue amiche, il quartiere è uno spazio di appartenenza e di possibilità, dove si sentono forti, intelligenti e piene di promesse. Ma accanto a questa dimensione luminosa, emerge una città più dura, fatta di pericoli, assenze e silenzi familiari. In questo contesto, l’autrice racconta con grande sensibilità il passaggio dall’infanzia all’età adulta, mostrando come crescere in una città come New York significhi anche fare i conti con una storia collettiva di spostamenti, radici spezzate e identità da ricostruire.

Consigliato a chi cerca romanzi di formazione ambientati a New York che mostrino con sensibilità i contrasti tra bellezza e difficoltà della vita in città. Sebbene la traduzione in italiano di questo romanzo non sia facile da reperire, lo è sicuramente la versione originale in inglese con lo stesso titolo.

New York, lo sappiamo, è una città che si costruisce e si reinventa ogni giorno anche grazie alle storie di chi la abita, di chi la attraversa e di chi la sogna da lontano. I libri che vi ho proposto sono finestre su mondi diversi, sulla forza e la resilienza di chi parte, sull’arte di conciliare radici e futuro, sul coraggio di crescere e reinventarsi. Spero che questa selezione vi accompagni in questi giorni di festa e vi ispiri a scoprire nuove prospettive.

Noi ci ritroviamo a gennaio per un altro appuntamento con il “Giro del Mondo a New York”!

Buona lettura, buon Natale e buon anno nuovo a tutti e a tutte!

Immagine di Marta Galfetti

Marta Galfetti

Laureata in Psicologia della Comunicazione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si occupa di comunicazione attraverso progetti online e gestisce la pagina Instagram @Nyc_Pics_and_Tips. Vive a New York dal 2010 dove ogni giorno ricerca nuovi stimoli e scoperte.

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