Durante un evento pubblico a Grand Rapids, Michigan, il candidato repubblicano Donald Trump ha nuovamente preso di mira il presidente Joe Biden, delineando una visione critica dell’attuale situazione migratoria degli Stati Uniti. Trump ha espresso preoccupazione per le difficili condizioni lungo il confine, attribuendo la responsabilità a Biden.
“L’immigrazione sta distruggendo il nostro Paese. Ogni Stato è ora uno Stato di confine, ogni città è ora una città di confine, perché Joe Biden ha portato la carneficina, il caos e le uccisioni da tutto il mondo e le ha scaricate direttamente nei nostri cortili. E’ una cosa molto brutta. Finirà il giorno del mio insediamento, che sarà il 20 gennaio”, ha dichiarato l’ex Presidente.
Durante il suo intervento, Trump ha utilizzato parole forti per descrivere i richiedenti asilo giunti illegalmente negli Stati Uniti, definendoli “animali” e sottolineando i crimini di cui alcuni sono stati accusati. Ha citato il caso di Ruby Garcia, una giovane di Grand Rapids uccisa, secondo i funzionari di frontiera, da un immigrato messicano.
“Ruby era una bellissima giovane donna, che è stata uccisa selvaggiamente da un criminale straniero illegale”, ha detto Trump, promettendo di fermare ciò che ha descritto come saccheggi, stupri e massacri nelle periferie e nelle città: “Sigillerò il confine e inizierò la più grande operazione di deportazione interna nella storia degli USA”.
Nonostante le sue parole incisive, i dati recenti suggeriscono che la criminalità sia più diffusa tra i cittadini statunitensi che tra i nuovi arrivati, e che gli episodi violenti siano diminuiti rispetto al periodo in cui Trump era presidente.