La campagna elettorale di Donald Trump potrebbe presto subire cambio significativo: l’ex Presidente starebbe infatti considerando la possibilità di sostituire l’attuale vicepresidente designato, JD Vance, con Robert Kennedy Jr. Questo cambio di rotta, già soprannominato “la sorpresa di ottobre” dagli analisti politici – sebbene in netto anticipo con i tempi – , ha innescato un acceso dibattito sia tra i sostenitori di Trump che all’interno della famiglia Kennedy.
Robert Kennedy Jr., recentemente ritiratosi dalla corsa presidenziale come candidato indipendente per schierarsi con il GOP, ha suscitato forti reazioni tra i suoi familiari. Cinque dei suoi fratelli hanno espresso pubblicamente il loro disappunto, definendo la scelta di Kennedy un “tradimento” dei valori familiari. Nonostante ciò, Trump ha accolto Kennedy a braccia aperte, elogiandolo durante un recente rally in Arizona come un uomo di grande rispetto e un alleato importante nella lotta contro l’establishment democratico.
L’ipotesi di un cambiamento nella corsa alla vicepresidenza è stata ulteriormente alimentata da una recente dichiarazione di Trump, che ha lasciato intendere la possibilità di includere Kennedy nella sua squadra di governo, qualora venisse eletto. Le speculazioni sono state confermate da un sondaggio di FiveThirtyEight, che ha rivelato un calo di consensi per Vance, con uno svantaggio di 10 punti percentuali rispetto alle opinioni favorevoli.
Non tutti sono convinti che l’inclusione di Kennedy possa portare benefici alla campagna di Trump. Alcuni analisti, come lo stratega democratico Paul Begala e l’ex opinionista conservatrice Jennifer Rubin, hanno espresso dubbi sull’efficacia di questa mossa. Rubin, in particolare, ha definito Kennedy un “complottista” e ha suggerito che potrebbe essere proprio Vance a subire una “sorpresa di ottobre”.