Alla vigilia del suo intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite, la premier Giorgia Meloni atterrata a New York ha annunciato una svolta sulla questione mediorientale. L’Italia potrebbe riconoscere lo Stato di Palestina, ma a due precise condizioni: la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas e l’esclusione del gruppo islamista da qualsiasi ruolo di governo nella Striscia di Gaza.
Una proposta che ha sgomberato il campo da qualsiasi equivoco, e arriva in un momento cruciale, all’indomani delle proteste in alcune piazze italiane per il riconoscimento della Palestina.
Meloni ha illustrato la posizione parlando con i giornalisti a margine dell’Assemblea generale dell’ONU, dove ha espresso condivisione della linea del presidente americano: dall’immigrazione al Green Deal, alla necessità di rendere efficienti gli organismi multilaterali.
La posizione della premier è rafforzata anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari: “Le parole del presidente Meloni sul Medio Oriente chiariscono che per il governo italiano non è il momento della propaganda ma quello della serietà. Non può esserci alcun riconoscimento dello Stato palestinese senza la liberazione degli ostaggi e la rinuncia da parte di Hamas a qualsiasi ruolo nel futuro della Palestina.
Ora l’auspicio è che non ci sia alcuna ambiguità su Hamas e che il Parlamento voti compatto la mozione della maggioranza”. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto a margine dell’assemblea al Palazzo di Vetro per ribadire la posizione del governo: “Noi siamo favorevoli al riconoscimento dello Stato di Palestina, pero’ non a uno Stato palestinese controllato da Hamas. La prima cosa è che Hamas lasci la Palestina e liberi gli ostaggi. Questo e’ il nodo fondamentale, perche’ Hamas e’ un’organizzazione terroristica”.