L’amministrazione Trump ha ordinato alle ambasciate e ai consolati statunitensi di interrompere la programmazione dei colloqui per il rilascio dei visti agli studenti stranieri. La comunicazione, inviata nei giorni scorsi dal Dipartimento di Stato e confermata da diverse fonti giornalistiche, introduce anche un’estensione dei controlli sui profili social dei richiedenti. Si tratta di un passaggio significativo, poiché il colloquio consolare è obbligatorio per completare la richiesta di visto d’ingresso negli Stati Uniti. La misura, spiegano alcuni analisti, ha un impatto immediato su migliaia di studenti in attesa di partire per l’inizio dell’anno accademico.
La sospensione fa parte della campagna portata avanti dall’amministrazione contro alcune università, accusate di non aver adottato provvedimenti efficaci per arginare manifestazioni antisemite durante le proteste scoppiate nei mesi scorsi, in reazione alla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. In particolare, l’amministrazione ha preso di mira le istituzioni più prestigiose e influenti del Paese, tra cui Harvard, che ha sede a Boston ed è considerata la più antica università statunitense. Proprio contro Harvard, l’amministrazione ha recentemente sospeso tutte le sovvenzioni federali, dopo aver già bloccato 2,2 miliardi di dollari di fondi pubblici ad aprile.
Gli studenti stranieri rappresentano una parte significativa della popolazione accademica, in particolare nei corsi di laurea avanzata e nella ricerca. Secondo il Dipartimento della Sicurezza Interna, nel 2023 più di 1,3 milioni di titoli di studio sono stati conseguiti da studenti provenienti dall’estero. In molte discipline scientifiche e tecnologiche, i dottorandi stranieri costituiscono la maggioranza nei laboratori. Le nuove restrizioni riguarderanno anche i professori e ricercatori internazionali in visita, contribuendo ad alimentare un clima di incertezza nei rapporti accademici tra Stati Uniti e resto del mondo.
Intanto Harvard ha avviato una nuova causa contro il governo federale dopo che, pochi giorni fa, è stata revocata la certificazione del programma per studenti e visitatori stranieri. Un tribunale federale ha momentaneamente sospeso il blocco, ma l’università resta in una situazione critica.