Nella sua prima intervista da quando il presidente Joe Biden ha annunciato il suo ritiro e l’ha indicata come sua successore, rilasciata alla CNN, la vicepresidente Kamala Harris ha voluto mantenere un tono meticolosamente prudente. Seduta accanto al governatore del Minnesota Tim Walz, scelto come suo compagno di corsa, Harris ha abbracciato pienamente l’eredità politica di Joe Biden, esprimendo pieno sostegno al bilancio economico dell’amministrazione, alla politica estera verso Israele e Gaza, e alla gestione della questione migratoria al confine. “Sono così orgogliosa di aver servito come vicepresidente di Joe Biden”, ha dichiarato Harris, sottolineando la sua continuità con le politiche dell’attuale presidente.
Allo stesso tempo, la candidata dei Dem ha cercato di proiettarsi come una leader capace di andare oltre Biden e Trump, offrendo una visione di un “nuovo modo di andare avanti” per l’America. L’intento è quello di differenziarsi dai due leader più importanti dell’ultimo decennio di politica americana. Durante l’intervista, la Harris dichiarato di avere l’intenzione di includere un repubblicano nel suo futuro gabinetto, una mossa simbolica che mira a sottolineare la sua volontà di governare in modo bipartisan. Non si tratta di un unicum, anche Obama incluse politici repubblicani nella propria squadra di governo. “Penso che sia importante avere al tavolo delle decisioni più importanti persone con opinioni ed esperienze diverse”, ha concluso la Harris.
Nonostante la sua rilevanza storica come possibile prima donna nera a diventare presidente degli Stati Uniti, Harris ha evitato di fare della sua razza e del suo genere un tema centrale dell’intervista. Quando interrogata sui commenti di Donald Trump che mettevano in dubbio la sua identità razziale, Harris ha liquidato la questione come “il solito, vecchio copione stanco”, evitando di entrare nel merito della polemica.
La vicepresidente ha anche mostrato una certa difficoltà nel rispondere in modo conciso a domande che richiedevano risposte non preparate. Quando Bash le ha chiesto cosa avesse pensato quando Biden le ha comunicato il suo ritiro, Harris ha offerto una risposta lunga e complessa, che ha toccato vari aspetti dell’eredità del presidente, senza però arrivare a una conclusione chiara. Nonostante il contesto apparentemente amichevole, con l’intervista condotta in un caffè di quartiere a Savannah, la giornalista Dana Bash è riuscita a mantenere la pressione su Harris, ponendo domande dirette e insistendo su risposte concrete. Quando la vicepresidente ha evitato di rispondere su quali fossero i suoi piani per il “primo giorno” di presidenza, Bash ha ripetuto la domanda, rivolgendola poi a Tim Walz, che a sua volta ha evitato una risposta diretta.
Lo stesso Walz ha avuto un ruolo marginale durante l’intervista, limitandosi a supportare Harris con sorrisi e brevi interventi. In un segmento è rimasto in silenzio per otto minuti, aspettando che Bash gli chiedesse di intervenire, ponendo tutta l’attenzione sulla candidata principale.
In generale, l’intervista di Kamala Harris alla CNN era molto attesa, trattandosi della prima vera intervista da quando Biden l’ha nominata come successore. Prima di questo, la Harris ha rilasciato dichiarazioni informali ai cronisti dopo gli appuntamenti elettorali e ha partecipato ad alcuni contenuti con creator ed influencer. Una strategia precisa per evitare di rispondere a domande che non può sapere in anticipo.
