Alla fine è arrivato il sostegno della governatrice di New York Kathy Hochul a Zohran Mamdani, candidato democratico alla carica di sindaco, e non era una cosa scontata. Dopo settimane di incertezza, Hochul ha scelto di esporsi pubblicamente con un intervento sul New York Times, legittimando una figura che fino a pochi mesi fa era guardata con diffidenza dai vertici del partito. Mamdani, 33 anni, è un volto nuovo della politica newyorkese, arrivato a imporsi grazie alla vittoria nelle primarie di giugno contro candidati più radicati e sostenuti dall’apparato.
Il dibattito che circonda questa alleanza nasce dalle distanze ideologiche tra i due: Hochul, 67 anni, ha costruito la sua carriera come rappresentante di un’area moderata, difendendo posizioni favorevoli al mercato e ribadendo la propria vicinanza a Israele; Mamdani, al contrario, è un socialista democratico che propone un aumento della tassazione sui redditi più alti, trasporti pubblici gratuiti e un sistema di assistenza all’infanzia universale. Per lui, la questione di Gaza e la critica alle politiche israeliane hanno un ruolo centrale nel discorso politico, elemento che lo ha reso divisivo anche dentro al suo stesso partito.
È un momento di forti tensioni interne, per i Democratici newyorkesi. La governatrice, che si ricandiderà nel 2026, dovrà affrontare alle primarie il suo vice Antonio Delgado e, in caso di vittoria, probabilmente la deputata repubblicana Elise Stefanik, figura di spicco del trumpismo. Il suo appoggio a Mamdani serve quindi anche a consolidare i rapporti con l’elettorato progressista, in un momento in cui diversi finanziatori tradizionali del partito, legati a settori come la finanza e l’immobiliare, si dichiarano contrari a un candidato percepito come una minaccia ai loro interessi.
La corsa a sindaco, intanto, resta affollata. Oltre a Mamdani, che guida i sondaggi, ci sono l’ex governatore Andrew Cuomo, tornato in campo come indipendente dopo le dimissioni seguite alle accuse di molestie, Curtis Sliwa per i Repubblicani ed Eric Adams, attuale sindaco, che si è presentato anch’egli come indipendente ma appare sempre più isolato. La scelta di Hochul ha quindi un effetto immediato: sposta il baricentro democratico verso Mamdani e costringe i suoi avversari a definire nuove strategie.
Non manca poi l’ingerenza di Donald Trump, che ha espresso l’intenzione di influenzare la corsa, preferendo uno scontro tra Cuomo e Mamdani. Le parole di Hochul contro il Presidente, che ha tentato di presentarsi come un “kingmaker” capace di determinare la sfida finale, mirano a difendere l’autonomia politica della città.