Martedì, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto il suo primo discorso al Congresso in seduta comune da quando ha iniziato il secondo mandato, ormai un mese e mezzo fa. Quello di Donald Trump è stato il discorso al Senato più lungo di sempre – un’ora, 39 minuti e 32 secondi, battendo quello di Clinton del 2000, un’ora, 28 minuti e 49 secondi. Il discorso era molto atteso, sia perché segue una settimana molto turbolenta a livello internazionale per gli Stati Uniti e i suoi alleati.
Nel suo discorso al Congresso, Donald Trump ha annunciato che non rimuoverà i dazi imposti ai principali partner commerciali degli Stati Uniti, aggravando così le tensioni con Canada, Messico e Cina. Il presidente ha ribadito la sua posizione protezionista, sostenendo che le tariffe siano necessarie per proteggere l’economia americana, nonostante le proteste internazionali e le turbolenze nei mercati. «Qualsiasi dazio che altri paesi impongano a noi, noi lo imporremo a loro», ha dichiarato, senza lasciare spazio a ipotesi di negoziati.
L’unico segnale di apertura è arrivato nei confronti dell’Ucraina, dopo giorni di tensione con il Presidente Volodymyr Zelensky. Trump ha letto un messaggio di ringraziamento pubblicato da Zelensky sui social e ha detto di aver ricevuto «forti segnali» dalla Russia su una possibile distensione. Il passaggio è arrivato pochi giorni dopo che, nello Studio Ovale, Trump aveva minacciato di interrompere gli aiuti militari all’Ucraina, scatenando preoccupazioni tra gli alleati europei.
L’atmosfera in aula è stata tesa fin dall’inizio del discorso, con i Democratici che hanno accolto le parole di Trump con freddezza e alcuni deputati che hanno interrotto l’intervento con proteste. Il deputato texano Al Green ha urlato «non hai un mandato», rifiutandosi di sedersi, prima di essere allontanato dalla sicurezza. Alcuni parlamentari democratici hanno scelto di lasciare l’aula in segno di dissenso, mentre un piccolo gruppo si è girato di spalle indossando magliette con la scritta «resist».
Nel discorso, il Presidente ha fatto pochi annunci concreti ma ha ribadito i temi centrali della sua amministrazione, alternando promesse ambiziose a critiche dirette ai suoi oppositori. Ha parlato della costruzione di una «cupola dorata» per proteggere il paese da attacchi missilistici e ha annunciato la creazione di un nuovo ufficio per la cantieristica navale. Ha poi ripreso un tema già affrontato in passato, sostenendo di voler annettere il Canale di Panama, senza fornire dettagli su come intenda farlo.
Trump ha anche attaccato il sistema giudiziario, accusando i Democratici di averlo trasformato in uno strumento politico contro di lui. Ha definito i magistrati che lo hanno indagato «pazzi della sinistra radicale» e ha criticato le inchieste a suo carico, sostenendo di essere vittima di un trattamento peggiore delle vittime di revenge porn. Nel frattempo, alcuni deputati democratici hanno sollevato cartelli con la scritta «Falso» e «È una bugia», contestando le sue affermazioni.
Sul piano economico, il presidente ha sostenuto di aver ereditato una «catastrofe» da Joe Biden, nonostante gli indicatori mostrassero una situazione solida al momento del passaggio di consegne. Ha poi elencato una serie di tagli a programmi di spesa pubblica, ironizzando su finanziamenti dedicati a progetti sociali e di diversità. «Otto milioni per promuovere l’LGBTQIA+ in Lesotho, che nessuno ha mai sentito nominare», ha detto, suscitando applausi tra i Repubblicani e reazioni indignate dai Democratici.
Il discorso si è chiuso senza aperture al dialogo con l’opposizione e senza proposte concrete per affrontare le principali sfide del Paese. Nonostante l’ostilità dei Democratici, i Repubblicani hanno accolto l’intervento con entusiasmo. Il presidente della Camera Mike Johnson ha elogiato il discorso e ha detto di volerlo «incorniciare in oro». Resta da vedere quale sarà l’impatto delle nuove politiche di Trump, soprattutto sul fronte commerciale e internazionale, dove le sue mosse hanno già sollevato forti critiche.
