La Convention del Partito Democratico statunitense si è conclusa giovedì sera a Chicago con un discorso finale di Kamala Harris, vicepresidente uscente e prima donna nera candidata alla presidenza degli Stati Uniti. La Harris, dopo una discussione gravitata sul tema della sicurezza interna, tra armi da fuoco e criminalità, si è presentata come una leader determinata a proteggere le libertà degli americani, incarnando i valori fondanti della nazione. Durante l’intervento ha sottolineato la sua esperienza e il suo impegno a guidare il paese in un momento di grandi sfide.
Nel corso del suo mandato come vicepresidente, Kamala Harris era rimasta in parte nell’ombra, limitata dai vincoli istituzionali del suo ruolo. Ma la sua candidatura presidenziale ha portato una nuova visibilità, con un crescente sostegno da parte del pubblico e un ampliamento del suo raggio d’azione politica. Questo discorso, per Kamala Harris, ha rappresentato una piattaforma per ridefinirsi agli occhi del pubblico americano, molti dei quali stanno scoprendo solo ora la sua figura politica.
Harris ha enfatizzato il carattere storico della sua candidatura come prima donna nera, senza però indugiare eccessivamente sul suo significato simbolico. Ha invece inquadrato la sua storia personale, figlia di immigrati e cresciuta nella classe media, come un riflesso del sogno americano, rendendo la sua ascesa alla presidenza un percorso naturale e coerente con la storia del Paese. Il suo passato da procuratrice è stato poi al centro della seconda parte del discorso, dove ha ribadito il suo impegno a servire “the people”, un motto che ha contraddistinto la sua carriera.
America, la strada che mi ha portato qui nelle ultime settimane è stata senza dubbio inaspettata. Ma non sono nuova ai viaggi improbabili. Mia madre aveva 19 anni attraversò il mondo da sola, dall’India alla California, col sogno di fare la scienziata per studiare il cancro. Quando completò i suoi studi, sarebbe dovuta tornare a casa dove la aspettava un matrimonio combinato
Kamala Harris
Il discorso non ha risparmiato critiche al suo principale avversario, Donald Trump, che Harris ha definito come “non serio”, mettendo gli elettori in guardia sulle gravi conseguenze di un suo eventuale ritorno alla Casa Bianca. Harris ha inoltre sottolineato la centralità del tema della libertà nella sua campagna, collegandolo ai diritti riproduttivi e alla necessità di restaurare il diritto all’aborto, abrogato dalla Corte Suprema nel 2022.
La candidata democratica ha concluso il suo intervento con una forte nota di patriottismo, cercando di recuperare per il Partito Democratico quei temi, come la libertà e l’orgoglio nazionale, che storicamente sono stati appannaggio dei Repubblicani. Con un richiamo alle responsabilità che derivano dall’essere americani, Harris ha invitato il pubblico a mobilitarsi e a votare, per scrivere insieme un nuovo capitolo della storia della nazione. Siamo, insomma, entrati nella fase finale della campagna elettorale, con meno di 20 giorni al primo confronto diretto tra Harris e Trump.
