Il comizio di Trump al Madison Square Garden e le successive polemiche

L'ex Presidente ha nuovamente alzato l'asticella del livore, tra ospiti verbalmente violenti e la solita retorica sull'immigrazione particolarmente accesa

Domenica sera, Donald Trump ha infiammato il Madison Square Garden di New York con un comizio dai toni accesi e dalla retorica aggressiva. Accompagnato da un gruppo di oratori noti soprattutto per il linguaggio altamente provocatorio, Trump ha attaccato duramente Kamala Harris, candidata alla presidenza per i Democratici, con commenti misogini e razzisti. Si è trattata, per molti analisti, di un’escalation – l’ulteriore – nei toni e nelle parole di Trump.

Uno degli interventi più discussi è stato quello di Tony Hinchcliffe, comico controverso che, sul palco, ha insultato comunità latinoamericane e afroamericane, definendo Porto Rico “un’isola di spazzatura galleggiante” e perpetuando stereotipi etnici: i latinoamericani “adorano fare bambini” e gli afroamericani intagliano cocomeri invece che zucche per Halloween. Reazioni forti dalla comunità latinoamericana, con Bad Bunny, Jennifer Lopez e Ricky Martin che hanno subito espresso sostegno a Kamala Harris sui social media, criticando aspramente l’accaduto.

Anche Grant Cardone e David Rem, sostenitori di Trump, hanno contribuito alla serata incendiaria con parole offensive contro Harris. Cardone ha insinuato che la vicepresidente “distruggerà il paese”, mentre Rem l’ha definita “il diavolo” e “l’anticristo”. A questi si è aggiunto Tucker Carlson, ex volto di Fox News, che ha deriso le origini etniche di Harris con commenti offensivi e sommari: “È così notevole che sarà la prima samoana-malaysiana di scarsa intelligenza ex procuratrice della California a essere eletta presidente”. Il padre di Harris è giamaicano, la madre era indiana.

Dopo un susseguirsi di interventi, Trump ha preso la parola, mantenendo il livello di violenza retorica su toni elevati. Ha descritto i media come “nemici del popolo” e ha definito gli Stati Uniti un “paese occupato” dagli immigrati, promettendo una “liberazione” in caso di vittoria. L’idea di un “nemico interno” ha suscitato particolare preoccupazione,considerando le passate minacce di impiegare l’esercito contro gli oppositori.

La campagna di Kamala Harris ha risposto prontamente, diffondendo online video di condanna per il comizio. Hinchcliffe ha poi cercato di ridimensionare i suoi commenti su Porto Rico, affermando che erano solo “scherzi”. Ma certe battute, quando entrano in scena in un’arena colma di astio, non sono solo battute.

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