Martedì, durante una conferenza stampa nell’ambito della sessione settimanale che tiene con i giornalisti presso il municipio, il sindaco Eric Adams, accusato lo scorso settembre di corruzione, frode telematica e finanziamento illecito per la sua campagna elettorale, ha utilizzato un articolo del New York Times relativo alla grazie concessa ad Hunter Biden come prova indiretta per sostenere la sua tesi di essere vittima di una ritorsione politica legata alla sua opposizione alle politiche migratorie del presidente Joe Biden.
Nel suo discorso, Adams ha citato un passaggio in cui si affermava che il Dipartimento di Giustizia sotto l’amministrazione Biden fosse stato politicizzato, un’accusa condivisa anche da Donald Trump, prossimo presidente eletto. “Vi suona familiare?”, ha chiesto sorridendo ai giornalisti presenti, chiudendo poi ironicamente la conferenza stampa: “Concludo qui la mia difesa”. In realtà, le accuse che lo riguardano derivano da un’indagine avviata nel 2021, prima del suo mandato come sindaco e prima dell’arrivo massiccio di migranti nella città.
L’ultima parentesi amministrativa di Adams si è trasformata in una campagna di comunicazione martellante. Da un lato, si paragona a Muhammad Ali, simbolo di resilienza contro l’ingiustizia, dall’altro cerca un dialogo con l’amministrazione Trump, arrivando a contattare lo “zar delle frontiere” Thomas Homan per discutere dei piani sui migranti.
Alcuni osservatori, per altro, iniziano a pensare che l’avvicinamento di Adams al prossimo Presidente sia strumentale al ricevimento di una possibile grazia presidenziale. Adams nega, ribadendo il suo sostegno alla nomina di Elon Musk come co-responsabile di un comitato per migliorare l’efficienza del governo, sottolineando che l’efficienza è sempre stata una delle sue priorità. “Non sono d’accordo con loro per nessun altro motivo se non che sono d’accordo con loro”, ha dichiarato.