Sabato scorso, il sindaco di New York, Eric Adams, ha dichiarato lo stato di emergenza nelle carceri della città e ha emesso un ordine esecutivo che blocca parti cruciali di una legge inizialmente destinata a vietare l’isolamento nelle carceri. La legge sarebbe dovuta entrare in vigore il giorno dopo, domenica 28 luglio, e la decisione di Adams è solo l’ultima fase di una lunga battaglia legislativa tra il Consiglio Comunale e il sindaco, ex capitano della polizia, che ha fondato la sua campagna elettorale sul tema della sicurezza pubblica.
La legge, approvata dal Consiglio Comunale lo scorso dicembre con un voto di 39 a 7, avrebbe vietato l’isolamento per i detenuti accusati di violare le regole del carcere, consentendo solo un periodo di “de-escalation” di quattro ore durante le emergenze, ed avrebbe limitato l’uso di manette e catene per i detenuti trasportati dai veicoli del Dipartimento di Correzione. Dopo aver posto il veto alla legge a gennaio, sostenendo che avrebbe compromesso la sicurezza del personale carcerario e dei detenuti, Adams ha visto il suo veto superato da un voto del Consiglio Comunale di 42 a 9.
La decisione di Adams di bloccare la legge ha scatenato critiche da parte dei sostenitori della riforma carceraria e di alcuni funzionari eletti. Jumaane Williams, l’avvocato pubblico della città, ha definito la mossa un “abuso di potere”, sostenendo che l’amministrazione non ha fatto abbastanza per migliorare significativamente le condizioni del complesso carcerario di Rikers Island, preferendo coprire la crisi e diffondere disinformazione. Shirley Limongi, portavoce del Consiglio Comunale, ha dichiarato che la legge già prevedeva ampie esenzioni per la sicurezza, rendendo questo ordine di emergenza non necessario.
I critici dell’isolamento, noto anche come segregazione punitiva, affermano che tenere i detenuti da soli per lunghi periodi equivale a una forma di tortura. Molti Stati e comuni negli Stati Uniti hanno già legiferato in tal senso e i legislatori democratici a livello federale hanno introdotto proposte di legge per vietarla in tutto il paese.
Secondo l’ordine esecutivo del sindaco, riportato per primo dal New York Post, la nuova legislazione “rimuoverebbe strumenti chiave necessari per mitigare il rischio di violenza” nelle carceri e “costituirebbe una minaccia diretta alla sicurezza degli individui incarcerati e del personale”. Il sindaco Adams ha ricevuto un forte sostegno dal sindacato degli ufficiali di correzione, il cui presidente, Benny Boscio, ha sottolineato che nei mesi successivi all’approvazione della legge, più di 250 ufficiali di correzione sono stati aggrediti dai detenuti.