Cosa ne sarà di New York con Trump

Cosa ne sarà di New York con Trump

Stato e città sono a guida Democratica, ma i problemi sono tanti e, con l'arrivo di Trump alla Casa Bianca, lo scontro sembra alle porte

Con l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, in molti si chiedono quale sarà il futuro rapporto tra il Presidente degli Stati Uniti e la sua città natale, New York, a forte guida democratica. Sicuramente si prospettano grandi cambiamenti normativi e fiscali, già promessi dal Presidente, e pertanto crescenti tensioni su temi come l’immigrazione, la criminalità e l’economia.

Tra le promesse fatte da Trump vi sono soprattutto la definitiva bocciatura del Congestion Pricing, la riduzione delle tasse e la linea dura nei confronti dei flussi migratori. I leader democratici hanno provato a rassicurare i cittadini, ma i dati elettorali mostrano un crescente sostegno a Trump anche nei distretti-roccaforte dei Democratici, come il Queens. Comunque, l’unico distretto a maggioranza Repubblicana resta, in realtà, solo Staten Island.

Eric Adams ha detto che, pur rispettando il risultato elettorale, intende difendere i valori della città e proteggere i newyorkesi più vulnerabili. C’è da dire che il sindaco Adams potrebbe trovare in Trump un inaspettato alleato, dopo che quest’ultimo ha bollato le indagini che coinvolgono il sindaco come politicamente motivate. Al contrario, comunque, Kathy Hochul ha già promesso battaglia contro qualsiasi tipo di ingerenza in materia di diritti riproduttivi e norme ambientali: New York ha avviato ambiziosi progetti ambientali che potrebbero ora incontrare ostacoli, fra cui il già citato Congestion Pricing, temporaneamente sospeso ma che adesso rischia di non vedere mai la luce. E poi l’immigrazione: Trump ha annunciato piani per “deportazioni di massa”, suscitando timori in una città che ospita circa 500.000 migranti irregolari.

In più, la Grande Mela rischia anche di perdere alcuni finanziamenti federali dei quali ha particolarmente beneficiato sotto l’amministrazione Biden. Rischierebbe così di dover rinunciare ad alcuni progetti infrastrutturali chiave, come il tunnel ferroviario sotto l’Hudson, e senza la possibilità di migliorare il servizio di trasporto pubblico, arrivato ormai ad una situazione particolarmente critica e che vede nel Congestion Pricing un possibile spiraglio di luce.

Di differenti vedute, ovviamente, i leader Repubblicani locali. Joseph Borelli del Consiglio Comunale ha lodato le priorità della nuova amministrazione, sottolineando che le preoccupazioni su migrazione e criminalità hanno spinto molti elettori verso destra.

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