Il Department of Environmental Conservation dello stato di New York ha autorizzato la costruzione di un gasdotto sottomarino lungo circa 37 chilometri tra il New Jersey e il porto di New York, superando tre precedenti dinieghi legati alla qualità dell’acqua. La decisione riguarda il progetto Northeast Supply Enhancement (NESE), proposto dalla Williams Companies, e prevede condizioni aggiuntive per ridurre gli impatti su fondali e fauna marina.
L’opera, dal costo stimato di un miliardo di dollari, trasferirebbe gas proveniente dalla Pennsylvania verso New York City. La gestione del flusso sarà affidata a National Grid, che serve circa due milioni di utenze nell’area metropolitana. Nel piano energetico pubblicato a luglio, l’azienda ha indicato un possibile aumento delle tariffe attorno al 3,5 per cento per sostenere la costruzione del gasdotto.
Lo Stato di New York ha iniziato a registrare un aumento della domanda energetica in un contesto regolatorio che impone, per legge, una riduzione delle emissioni dell’85 per cento entro il 2050. La norma del 2019 prevede anche scadenze precise per le linee guida attuative: a ottobre un giudice della contea di Ulster ha stabilito che lo stato è in ritardo e dovrà pubblicarle entro l’inizio del 2026.
Le autorizzazioni hanno generato opposizioni da una parte del Partito Democratico dello stato e da diverse organizzazioni ambientaliste. Un gruppo di dieci deputati federali, guidati dal leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries, ha segnalato in una lettera alla governatrice che il tracciato attraverserebbe aree considerate sensibili vicino a Staten Island e alla Rockaway Peninsula, sostenendo che «l’opera si discosta dagli obiettivi climatici fissati dalla legge». Anche Zohran Mamdani, sindaco eletto di New York City, ha confermato la sua contrarietà a nuove infrastrutture per combustibili fossili.
La governatrice Kathy Hochul ha difeso il processo autorizzativo, sostenendo che l’esame del DEC abbia rispettato gli standard richiesti. Ha inoltre precisato che Williams ha ritirato un secondo progetto, il Constitution Pipeline, per incompletezza della documentazione. Le autorità del New Jersey, che dovevano approvare il tratto sottomarino nelle acque statali, hanno concesso il via libera lo stesso giorno.
Secondo alcuni esperti di diritto ambientale, il cambiamento di posizione del DEC potrebbe aprire a contenziosi. Michael B. Gerrard, professore alla Columbia University, ha osservato che l’agenzia «in passato aveva ritenuto il progetto incompatibile con la tutela della qualità dell’acqua» e che questa inversione «potrebbe essere oggetto di ricorso». Williams prevede due anni di lavori per completare l’infrastruttura.




