Un giudice ha impedito l’accesso dell’ICE al carcere di Rikers Island

L’amministrazione Adams voleva permettere agli agenti federali di tornare nel carcere dopo più di dieci anni, ma il Consiglio Comunale l’ha portata in tribunale

Un giudice statale ha bloccato temporaneamente l’amministrazione del sindaco Eric Adams dal portare avanti l’accordo con il governo federale per aprire uffici dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) all’interno del carcere di Rikers Island. La decisione, presa lunedì dalla giudice Mary Rosado della Corte Suprema dello Stato di New York, è arrivata dopo che il Consiglio Comunale ha intentato una causa contro il sindaco, contestando un ordine esecutivo firmato l’8 aprile.

Secondo l’ordinanza, il Comune è ora legalmente impossibilitato dal «compiere qualsiasi passo» verso la firma dell’accordo almeno fino a venerdì, data dell’udienza sul caso. Solo dopo quella data il tribunale deciderà se estendere, modificare o revocare il provvedimento. La causa è stata avviata dal Consiglio Comunale — a maggioranza democratica e in gran parte critico verso l’attuale amministrazione — che ritiene l’ordine esecutivo «parte di un patto corrotto» tra Adams e l’ex presidente Donald Trump.

Il provvedimento contestato, firmato dal vicesindaco Randy Mastro, autorizza ICE e altre agenzie federali a operare all’interno del carcere con il solo scopo di condurre indagini penali, come quelle sulle attività delle gang. Secondo quanto dichiarato, non è previsto alcun coinvolgimento diretto nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione, che restano di competenza civile. Ma la misura ha comunque suscitato forti reazioni da parte di attivisti, gruppi per i diritti civili e diversi esponenti politici.

Dal 2014, l’accesso di ICE alle carceri municipali era vietato dalle leggi sanctuary approvate per impedire la deportazione degli immigrati privi di documenti detenuti in carcere. La svolta di Adams — che ha incontrato più volte Thomas Homan, ex funzionario dell’amministrazione Trump ora a capo della strategia migratoria — segna una rottura con quel precedente approccio. Secondo Homan, il ritorno di ICE nelle carceri è «una priorità per l’attuazione dell’agenda presidenziale».

Il sindaco ha respinto le accuse di uno scambio di favori con Trump e ha ribadito la legittimità della sua decisione. «Permettere a ICE di entrare a Rikers è una misura di buon senso», ha dichiarato, «una questione di sicurezza pubblica». Intanto, la Law Department del Comune — che normalmente rappresenta l’amministrazione nei procedimenti legali — ha deciso in via eccezionale di non occuparsi del caso, costringendo il sindaco a rivolgersi a legali esterni.

Kayla Mamelak Altus, portavoce del sindaco, ha fatto sapere che non sarà firmato alcun accordo con il governo federale prima dell’udienza. Di parere opposto Adrienne Adams, presidente del Consiglio Comunale e candidata sindaca: «Consentire a ICE di operare un ufficio a Rikers Island e portare avanti l’agenda estremista e destabilizzante delle deportazioni di massa renderebbe la nostra città meno sicura per tutti».

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