San Matteo NYC: il gusto di Salerno che ha conquistato gli US Open

Dai forni dell’Upper East Side ai riflettori degli US Open, il brand fondato dai fratelli Casella è diventato un simbolo del Made in Italy gastronomico negli Stati Uniti. Tra eventi internazionali, premi e celebrità, San Matteo NYC continua a scrivere la sua ricetta del successo.

San Matteo NYC firma per il quinto anno consecutivo la pizza ufficiale degli US Open, consolidando il suo status di eccellenza italiana nel cuore del più grande evento sportivo americano dopo il Super Bowl. Una storia di emigrazione, ambizione e talento che profuma di legna, passione e orgoglio.

A un mese dalla chiusura degli US Open, il più grande evento sportivo d’America dopo il Super Bowl, il bilancio per San Matteo è da record. Per il quinto anno consecutivo, il brand fondato dai fratelli Ciro e Fabio Casella è stato la pizzeria ufficiale del torneo, servendo migliaia di pizze napoletane al cuore di Flushing Meadows: un traguardo che parla di sacrificio, passione e orgoglio italiano.

Con sei postazioni ufficiali, di cui due all’Arthur Ashe Stadium, una al Grandstand, due al Louis Armstrong Stadium e una nel Food Village, San Matteo è diventato un’istituzione nel villaggio del tennis più iconico del mondo. Ogni anno, gli US Open attirano quasi 900.000 spettatori, con una media di oltre 70.000 presenze al giorno: una macchina logistica imponente che rende l’impresa dei Casella ancora più straordinaria.

Servire centinaia di migliaia di persone in pochi giorni è una sfida enorme ma è anche la conferma che l’autenticità italiana ha un potere universale. Quando qualcuno assaggia una nostra pizza e dice “It tastes like Italy”, capisci che tutto lo sforzo è valso la pena

Così racconta Ciro Casella.

La storia di San Matteo è quella di un sogno partito da Salerno e diventato realtà a New York. Nel 2010, Ciro aprono il primo piccolo locale sull’Upper East Side dopo aver perso il lavoro in Italia. Con lui c’è Fabio, fratello e socio, e un’idea chiara: portare negli Stati Uniti la cucina autentica della loro città.

Da quella sala di quaranta coperti, decorata con foto di famiglia e sciarpe granata, è nata un’avventura che oggi conta oltre cento dipendenti e un marchio riconosciuto in tutto il Paese. Le pizze di San Matteo sono finite sulle pagine del New York Times, della guida Michelin  e Zagat e persino sulle tavole di star come Spike Lee e Bill De Blasio. Il percorso dei Casella è un esempio concreto di American Dream all’italiana: partire da zero, credere nel proprio talento e costruire qualcosa di grande. Ma il successo non si è fermato ai ristoranti.

Già dieci anni fa, i fratelli Casella avevano intuito la forza dell’evento come motore di visibilità e reputazione: da lì nasce il San Matteo Event, con partecipazioni a festival iconici come l’Ultra Music Festival di Miami, il Governors Ball di New York, l’EDC di Orlando e il Minnesota Yacht Club, fino ai catering privati per star del cinema e del jet set americano.

«Ogni volta che portiamo la nostra pizza fuori dal ristorante, raccontiamo una parte dell’Italia che non smette mai di sognare», spiega Raffaele Volpe, manager del gruppo dal 2015.
Gli US Open sono una consacrazione. Dopo i trionfi al Burger Bash del New York Wine & Food Festival – vinto due volte, nel 2019 e nel 2021 – San Matteo ha conquistato anche Las Vegas, portando a casa il titolo di World’s Best Sandwich al Pizza Expo nel 2024.

E la prossima settimana, il team tornerà di nuovo al Burger Bash 2025, pronto a difendere la propria reputazione di eccellenza italiana a colpi di panini gourmet e panuozzi salernitani.
Dalla Second Avenue all’Arthur Ashe Stadium, dai forni di Salerno ai campi del tennis mondiale, il loro percorso racconta una sola verità: “Il sogno americano non si compra, si costruisce giorno dopo giorno”.

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