Il tanto discusso Congestion Pricing di New York, che prevede un pedaggio di 9 dollari per entrare nei distretti commerciali di Manhattan, ha ottenuto il via libera definitivo venerdì sera. Un giudice federale ha infatti respinto la richiesta del New Jersey, che tentava di bloccare l’iniziativa prima del suo avvio, previsto per domenica. Il Congestion Pricing, una vera e propria novità negli Stati Uniti, mira a ridurre il traffico, tagliare le emissioni nocive e finanziare miglioramenti cruciali al sistema di trasporto pubblico.
“È un momento storico per New York,” ha dichiarato Janno Lieber, amministratore delegato della Metropolitan Transportation Authority (MTA). “Dopo anni di dibattiti, ricorsi e polemiche, possiamo finalmente iniziare a lavorare per rendere questa iniziativa un successo.” Il programma si ispira ai modelli già attivi a Londra, Stoccolma e Singapore.
Nonostante il passo avanti, la resistenza non si è placata. Il New Jersey, principale oppositore del progetto, ha dichiarato l’intenzione di appellarsi alla decisione del giudice federale Leo M. Gordon. “Continueremo a lottare per i cittadini del New Jersey,” ha affermato Randy Mastro, avvocato dello stato confinante. Il timore principale riguarda l’aumento dell’inquinamento nelle aree più vicine ai tunnel e ai ponti sul fiume Hudson, che collegano i due stati.
L’avvio del programma arriva dopo un lungo periodo di incertezze. Lo scorso giugno, la governatrice Kathy Hochul ne aveva sospeso temporaneamente l’attuazione in vista delle elezioni, salvo poi riprendere il piano a novembre con una riduzione del pedaggio da 15 a 9 dollari per la maggior parte dei veicoli. Le risorse generate dal programma, stimate in 15 miliardi di dollari, saranno cruciali per modernizzare la rete metropolitana e migliorare i trasporti pubblici anche nei sobborghi.
Non tutti, però, sono d’accordo con l’attuazione del programma. Oren Barzilay, presidente di un sindacato che rappresenta oltre 4.000 tecnici di emergenza medica e ispettori antincendio, ha definito il programma una “punizione” per i lavoratori a basso reddito. “Ci stanno chiedendo di pagare per andare al lavoro,” ha commentato Barzilay, sottolineando che molti membri del sindacato hanno chiesto trasferimenti in altre zone della città per evitare i costi aggiuntivi.
D’altra parte, i sostenitori del progetto ritengono che i benefici superino i costi. “Questa politica rivoluzionaria migliorerà i trasporti pubblici, ridurrà il traffico e taglierà le emissioni inquinanti,” ha dichiarato Betsy Plum, direttrice esecutiva della Riders Alliance. “I pendolari hanno combattuto per oltre un decennio per ottenere questo risultato, e ora possiamo finalmente guardare al futuro.”