Quattro sorelle ferite a colpi di mannaia: polizia spara all’aggressore

L’uomo era solo in casa con le bambine a Brooklyn: a chiamare i soccorsi è stata la sorella di 11 anni, che si era nascosta in una stanza

Un uomo ha aggredito quattro ragazze con una mannaia all’interno di un appartamento a Brooklyn, nel quartiere di Bensonhurst, nella mattinata di domenica 6 aprile. A dare l’allarme è stata una delle bambine ferite, che è riuscita a nascondersi in una stanza e a chiamare il 911. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, hanno sfondato una porta chiusa a chiave e si sono trovati davanti l’uomo armato e coperto di sangue. È stato colpito da sette colpi d’arma da fuoco.

Le vittime dell’aggressione hanno 8, 11, 13 e 16 anni. Secondo la commissaria di polizia di New York, Jessica Tisch, tutte hanno riportato gravi ferite da taglio e da arma da punta, ma dovrebbero sopravvivere. L’uomo, identificato come Longqian Chen, 49 anni, si trova in ospedale in condizioni critiche. Era solo in casa con le quattro ragazze e un bambino, rimasto illeso.

Le forze dell’ordine non hanno ancora chiarito il rapporto tra Chen e le bambine, né le ragioni dell’attacco. Secondo quanto riferito dalla commissaria Tisch, non risultano precedenti segnalazioni di violenza domestica legate a quell’indirizzo. Tuttavia, alcuni familiari avrebbero riferito alla polizia che Chen soffriva da tempo di disturbi mentali.

La telefonata al 911 è arrivata intorno alle 10:15 del mattino. La bambina di 11 anni ha spiegato agli operatori che l’uomo aveva accoltellato lei e le sue sorelle in un’abitazione su 84th Street, vicino alla 17th Avenue. Gli agenti e i soccorritori hanno raggiunto la casa in pochi minuti, grazie anche alla localizzazione del telefono utilizzato dalla bambina per effettuare la chiamata.

Un bambino, l’unico a non essere stato ferito, era riuscito a scappare per chiedere aiuto a un vicino. È stato lui ad aprire la porta esterna agli agenti, conducendoli fino all’ingresso dell’appartamento, da cui provenivano le urla delle bambine. La porta era chiusa a chiave. Quando gli agenti l’hanno abbattuta, hanno trovato Chen ancora armato e in stato di agitazione.

Secondo il racconto della commissaria Tisch, gli agenti gli hanno intimato più volte di lasciare l’arma, ma l’uomo avrebbe continuato ad avanzare. A quel punto, due agenti hanno sparato sette colpi in totale. Nella casa sono stati recuperati sia il trinciante che un coltello insanguinato trovato in un’altra stanza. «Le azioni di quella bambina e degli agenti hanno assolutamente salvato la vita delle giovani ragazze», ha detto Tisch.

La notizia ha avuto un forte impatto sulla comunità asiatica-americana della zona, descritta come molto unita e con scarso accesso ai servizi di supporto psicologico. «È molto difficile, e non sanno come ottenere le risorse di cui avrebbero bisogno», ha detto Susan Zhuang, consigliera comunale di un distretto vicino, accorsa sul posto. Alcuni residenti hanno definito l’accaduto «scioccante», spiegando che in trent’anni non era mai successo nulla di simile nel quartiere.

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