Penn Station, la rinascita attesa da decenni: via al maxi-restyling da 7 miliardi di dollari

Dopo decenni di progetti rimasti sulla carta, la trasformazione della Pennsylvania Station di New York – la stazione ferroviaria più trafficata degli Stati Uniti – sembra finalmente destinata a concretizzarsi. Considerato uno dei più grandi e complessi interventi infrastrutturali attualmente in programma nel Paese, il piano di rilancio prevede un investimento complessivo di 7 miliardi di dollari e l’avvio dei lavori principali entro la fine del 2027, segnando una svolta attesa da generazioni di pendolari.

La Penn Station, nodo nevralgico che ogni giorno accoglie oltre 700.000 passeggeri tra Amtrak, Long Island Rail Road e NJ Transit, è da tempo simbolo delle criticità del sistema dei trasporti newyorkese: corridoi angusti, spazi sotterranei privi di luce naturale e infrastrutture non più adeguate ai flussi contemporanei. Il nuovo progetto punta a ribaltare questa immagine con la realizzazione di una stazione completamente ridisegnata su un unico livello, estesa su circa 250.000 square feet (oltre 23.000 metri quadrati), destinata a sostituire l’attuale assetto frammentato e labirintico.

L’obiettivo è creare grandi concourse luminosi, attraversati da luce naturale, con nuovi spazi commerciali, servizi per i viaggiatori e aree di accoglienza concepite secondo standard internazionali. La nuova Penn Station dovrà funzionare non solo come infrastruttura di transito, ma come porta d’ingresso moderna e riconoscibile per la città di New York, in grado di sostenere il ruolo di Midtown Manhattan come crocevia della mobilità nazionale.

Un punto di svolta decisivo è arrivato con il passaggio della guida del progetto dal Metropolitan Transportation Authority (MTA) allo U.S. Department of Transportation (USDOT) e ad Amtrak, la compagnia ferroviaria nazionale proprietaria dell’infrastruttura. Una scelta che ha permesso di sbloccare un processo rimasto per anni intrappolato tra competenze frammentate, divergenze politiche e ritardi amministrativi.

Il Segretario ai Trasporti degli Stati Uniti, Sean P. Duffy, ha annunciato uno stanziamento iniziale di circa 43 milioni di dollari in fondi federali, destinati a coprire le fasi preliminari di progettazione, autorizzazione e selezione del master developer, la figura chiave che coordinerà il partenariato pubblico-privato chiamato a realizzare l’opera. La selezione del team di sviluppo è prevista entro maggio 2026, mentre l’avvio dei cantieri principali è fissato per la fine del 2027.

A supervisionare il processo è stato nominato Andy Byford, ex vertice del sistema di trasporto newyorkese, figura molto rispettata nel settore per la sua esperienza nella gestione di grandi reti urbane. Il suo incarico mira a garantire continuità operativa e rigore esecutivo in una delle trasformazioni infrastrutturali più delicate della città.

Secondo le proiezioni ufficiali, la nuova Penn Station non dovrà essere soltanto più efficiente, ma anche più accogliente e integrata nel tessuto urbano, con spazi aperti, negozi, ristoranti e servizi pensati per milioni di pendolari e viaggiatori internazionali. L’ambizione dichiarata è quella di realizzare una stazione luminosa e monumentale, capace di restituire dignità architettonica a uno dei luoghi più transitati d’America e di affermarsi come gateway globale all’altezza di New York.

Il progetto vuole ispirarsi al Moynihan Train Hall, inaugurato nel 2021 nell’ex edificio postale adiacente, che ha già dimostrato come un intervento mirato possa migliorare radicalmente l’esperienza dei passeggeri. Tuttavia, il rilancio dell’intero complesso di Penn Station pone sfide ben più ampie, sia per scala sia per impatto urbano.

 Negli anni sono emerse proposte alternative che immaginano una facciata monumentale e una grande piazza pubblica ispirata alla storica Penn Station demolita negli anni Sessanta. Resta inoltre irrisolta la questione del Madison Square Garden, l’arena che sorge sopra gran parte della stazione: la sua eventuale ricollocazione o integrazione nel nuovo progetto continua a essere oggetto di dibattito politico e urbanistico.

Dal punto di vista operativo, la sfida principale sarà gestire i disagi ai pendolari durante i lavori, mantenendo al contempo la piena funzionalità di uno degli snodi ferroviari più trafficati del continente. Un equilibrio complesso, che richiederà una pianificazione rigorosa e una comunicazione costante con il pubblico.

Nonostante le incognite, il rinnovamento della Penn Station rappresenta una scommessa strategica sul futuro della mobilità negli Stati Uniti. Se portato a termine secondo le promesse, il progetto potrebbe trasformare uno dei simboli del degrado infrastrutturale americano in un esempio di efficienza, qualità architettonica e servizio pubblico, restituendo a New York una stazione finalmente all’altezza della sua storia e del suo ruolo globale.

Immagine di Elide Vincenti

Elide Vincenti

Laureata con lode in Letteratura Comparata e Arti dello Spettacolo presso la Sapienza di Roma, ha lavorato come Project Manager presso Italy-America Chamber of Commerce Southeast di Miami. Vive a New York, dove frequenta il corso di Master in Critical Journalism e Creative Publishing presso l’Università di New York, Parsons - The New School.

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