Jonathan Grant, un detenuto di 61 anni presso la prigione di massima sicurezza di Auburn, nello Stato di New York, è stato trovato privo di sensi nella sua cella e dichiarato morto sabato mattina. Secondo il New York State Department of Corrections and Community Supervision, il personale di sicurezza e medico ha tentato di rianimarlo, insieme a un membro della Guardia Nazionale, ma senza successo. Le circostanze della sua morte sono ora oggetto d’indagine.
Due detenuti di Auburn e un’altra persona a conoscenza delle sue condizioni di salute hanno riferito che Grant era malato da tempo e che avrebbe avuto diversi ictus, almeno cinque documentati, inclusi uno o più episodi recenti. Secondo i testimoni, il detenuto avrebbe chiesto assistenza medica alcuni giorni prima di morire, ma sarebbe stato ignorato. Al momento, il dipartimento carcerario non ha risposto alle domande sulla salute di Grant prima del decesso.
Grant si trovava in custodia dal 2011 e stava scontando una pena da 34 a 40 anni per stupro di primo grado e furto con scasso. La sua morte si collega ad un periodo non troppo semplice per le carceri di New York, dove decine di agenti penitenziari hanno avviato scioperi spontanei, non autorizzati dal loro sindacato e in violazione di un ordine del giudice. Gli agenti lamentano condizioni di lavoro pericolose, carenza di personale e orari di straordinario obbligatori.
La governatrice Kathy Hochul ha schierato la Guardia Nazionale per sopperire alla mancanza di personale, ma diverse associazioni che si occupano di diritti dei detenuti segnalano gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulle cure mediche. «Stiamo sentendo dai nostri assistiti in tutto lo Stato che non ricevono cure mediche essenziali» ha detto Antony Gemmell, avvocato supervisore del Prisoners’ Rights Project presso la Legal Aid Society.
La Correctional Association of New York, designata dalla legge statale per la supervisione indipendente delle carceri, ritiene che lo sciopero abbia contribuito alle circostanze che hanno portato alla mancata assistenza a Grant. «È inevitabile che si verifichino emergenze mediche che passano inosservate durante questi eventi — succede già» ha dichiarato la direttrice esecutiva dell’associazione, Jennifer Scaife.
Un giudice dello Stato di New York ha emesso un’ingiunzione restrittiva temporanea per costringere gli agenti a rientrare in servizio, ma gli scioperi stanno continuando. L’ufficio della governatrice ha definito questa forma di protesta «un rischio per la sicurezza di colleghi, detenuti e comunità circostanti». Nel frattempo, il caso di Jonathan Grant rimane aperto, mentre la sua morte solleva nuovi dubbi sulla reale possibilità di garantire cure mediche adeguate all’interno delle carceri.