Ma quindi, perché New York si allaga quando piove?

C'entra il fatto che gran parte della città è costruita sull'asfalto, le fognature sono vecchie e la metropolitana è piena di punti d’ingresso per l’acqua

New York dopo un normale giorno di pioggia

È stato un temporale ad alto impatto che ha portato piogge prolungate e intense, allagamenti improvvisi e forti raffiche di vento nei cinque distretti della città. Le precipitazioni più abbondanti si sono registrate a Central Park e ad Harlem, con 6,7 centimetri di pioggia. In effetti, a Central Park si è registrata la seconda quantità di pioggia più alta mai documentata nell’arco di un’ora, superata solo da quella che vedemmo quattro anni fa durante l’uragano Ida

Eric Adams, sindaco di New York

Con queste parole, il sindaco Eric Adams ha commentato la pioggia intensa di lunedì sera che ha mandato in crisi una parte rilevante del sistema di trasporto pubblico più frequentato degli Stati Uniti, con allagamenti estesi in numerose stazioni della metropolitana di New York. In alcuni casi l’acqua si è riversata violentemente sui binari e sulle banchine, costringendo la Metropolitan Transportation Authority (MTA) a chiudere temporaneamente venti stazioni e a ridurre i servizi in altre sedici. La scena più eclatante si è verificata alla 28th Street, dove diversi passeggeri hanno assistito all’improvvisa fuoriuscita di acqua da un tombino, spinta con forza dal sottosuolo.

A New York le piogge torrenziali non sono un fenomeno nuovo, ma l’impatto che hanno oggi sulla vita quotidiana è aumentato in modo significativo negli ultimi anni. Da un lato il clima sta diventando sempre più instabile, con eventi meteorologici estremi più frequenti; dall’altro, le infrastrutture urbane – molte delle quali costruite più di un secolo fa – non sono state pensate per gestire simili volumi d’acqua. Le reti sotterranee sono composte da gallerie e condutture molto affollate e fanno fatica a drenare rapidamente le precipitazioni intense, creando situazioni di pericolo e interruzioni del servizio.

Una delle principali vulnerabilità del sistema è la struttura del sistema fognario cittadino, in gran parte “combinato”, cioè progettato per convogliare nella stessa rete sia le acque piovane che i reflui domestici. Questo modello, diffuso in oltre la metà della superficie urbana, può reggere al massimo 4,4 centimetri di pioggia in un’ora. Lunedì ne sono caduti quasi 7 in poco tempo, superando nettamente la soglia di tolleranza. Il risultato è stato un sovraccarico del sistema, che ha reso inefficaci le pompe attive nei tunnel della metropolitana e ha costretto la MTA a pompare oltre 57 milioni di litri d’acqua, una quantità ben superiore alla media anche nelle giornate più umide.

L’estensione e la complessità della rete metropolitana di New York rendono difficile immaginare soluzioni rapide. Con 472 stazioni attive e decine di chilometri di linee sotterranee, il sistema serve milioni di passeggeri ogni giorno, intrecciando quartieri, borough e realtà molto diverse tra loro. È un’infrastruttura essenziale per il funzionamento della città, ma anche uno dei suoi punti deboli. Ogni apertura – scale, ascensori, griglie di ventilazione – può diventare un canale di ingresso per l’acqua. Molte di queste aperture devono essere ancora chiuse manualmente in caso di emergenza, una procedura lenta e inefficace in caso di precipitazioni improvvise.

Dopo la tempesta Sandy del 2012, la MTA ha avviato una serie di interventi strutturali per proteggere la rete dalle mareggiate e dall’innalzamento del livello del mare. Sono stati spesi oltre 7 miliardi di dollari per rafforzare gli ingressi delle stazioni, rialzare infrastrutture e sigillare perdite. Tuttavia, questi interventi hanno risposto soprattutto a un tipo di rischio – quello costiero – lasciando ancora irrisolto il problema delle piogge torrenziali, sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale. Secondo i dati dell’amministrazione comunale, cinque delle dieci piogge più intense nella storia della città si sono verificate negli ultimi quattro anni.

Il sindaco Eric Adams ha ricordato che il rischio non riguarda solo la metropolitana, ma anche le strade, le cantine e le scale delle abitazioni. In pochi minuti l’acqua può invadere interi isolati, senza preavviso. L’amministrazione comunale sta lavorando insieme al Dipartimento per la Protezione Ambientale e alla MTA a un piano di lungo termine che dovrebbe includere sia nuove infrastrutture fognarie – con un investimento previsto di 30 miliardi di dollari – sia soluzioni temporanee come la pulizia intensiva dei tombini e l’installazione di barriere mobili. Ma anche questo piano, secondo le stime, richiederà decenni per essere completato.

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