A New York ci sono oltre 20 miliardi di dollari dimenticati. Soldi che appartengono a persone comuni, spesso ignare di averne diritto. Si tratta dei cosiddetti unclaimed funds, fondi non reclamati che lo Stato conserva in attesa che i legittimi proprietari – o i loro eredi – si facciano avanti. Possono derivare da vecchi conti bancari, polizze assicurative mai riscosse, depositi di utenze non restituiti, assegni mai incassati, piccoli investimenti dimenticati o eredità mai ritirate. Una somma enorme, che continua ad accumularsi ogni anno.
Nel solo 2025, secondo i dati aggiornati dell’Ufficio del Revisore dei Conti dello Stato di New York, sono stati già restituiti quasi 285 milioni di dollari. Si tratta di una media di circa 2 milioni al giorno, distribuiti a chi ha dimostrato di averne diritto. L’ammontare medio di un rimborso varia tra i 50 e i 100 dollari, ma in alcuni casi può essere molto più alto. “Non aver ricevuto un pagamento non significa automaticamente che non vi spetti nulla”, spiega l’ufficio del revisore. E in effetti, la recente modifica alla legge statale sui beni abbandonati ha permesso allo Stato di autorizzare pagamenti automatici fino a 250 dollari, senza bisogno di richiesta.
Nel frattempo, altri tipi di rimborsi continuano a muovere milioni. Il solo stimulus check federale del 2024 ha portato 2,4 miliardi di dollari nelle tasche dei newyorkesi, mentre i rimborsi statali per l’inflazione previsti nel 2025 potrebbero aggiungere fino a 400 dollari per ciascun contribuente. L’impressione diffusa è che questo sia l’anno dei recuperi: lo Stato, dopo anni di rallentamenti e sistemi farraginosi, ha cominciato a restituire con più rapidità ciò che era rimasto in sospeso.
Ma trovare questi fondi non è sempre immediato. Per verificarne l’esistenza, è possibile utilizzare il sito ufficiale del revisore dei conti dello Stato di New York. Basta inserire il proprio nome e cognome, anche se a volte conviene provare con errori ortografici o soprannomi, per intercettare eventuali registrazioni incomplete. È consigliabile fare una ricerca anche per i nomi di parenti defunti: molti dei conti risalgono agli anni ’40 e possono essere reclamati dagli eredi legittimi. “È letteralmente denaro che vi aspetta”, ha dichiarato un funzionario, “ma sta a voi venirlo a cercare”.
Infine, una nota sulla fiscalità: in genere i fondi non reclamati non sono tassabili, ma gli interessi maturati su di essi possono esserlo. È sempre meglio, in caso di dubbi, chiedere chiarimenti a un commercialista o rivolgersi ai servizi gratuiti di assistenza del sito statale.