Le previsioni per la stagione degli uragani non sono buone

C'è una probabilità del 60 per cento che la stagione sia più intensa del normale, con almeno tre uragani di forte entità previsti tra giugno e novembre

La stagione degli uragani 2025 potrebbe essere una delle più intense degli ultimi anni lungo la costa atlantica, New York inclusa. A dirlo è la NOAA, l’Agenzia americana per l’osservazione oceanica e atmosferica, che ha pubblicato nei giorni scorsi le sue previsioni ufficiali: tra il 1° giugno e il 30 novembre si attendono da 13 a 19 tempeste tropicali nominate, di cui fino a dieci potrebbero trasformarsi in veri e propri uragani. Da tre a cinque, in particolare, potrebbero raggiungere le categorie più alte della scala Saffir-Simpson, con venti superiori a 179 chilometri orari.

A rendere la situazione potenzialmente critica è l’insieme di fattori favorevoli alla formazione di cicloni. Le acque dell’Oceano Atlantico sono attualmente più calde della media, un elemento che fornisce l’energia necessaria alle tempeste per crescere. Inoltre, il cosiddetto wind shear—la variazione del vento con l’altezza, che può ostacolare la formazione di uragani—è basso. A questi si aggiunge l’attività intensa del monsone dell’Africa occidentale, che spesso origina le perturbazioni che poi si spostano verso le Americhe. Mancano infine i freni naturali: il fenomeno El Niño, che tende a ridurre il numero di uragani nell’Atlantico, non è attivo. Si parla infatti di un anno “neutro” dal punto di vista del ciclo ENSO (El Niño–Southern Oscillation), il che lascia campo libero alla formazione di tempeste.

«Queste previsioni sono un invito all’azione: bisogna essere pronti», ha dichiarato Ken Graham, direttore del National Weather Service, il servizio meteorologico nazionale. L’agenzia ha ricordato che ogni famiglia dovrebbe avere un piano di emergenza aggiornato, scorte di acqua e cibo non deperibile, torce funzionanti, batterie di riserva e dispositivi per ricaricare i telefoni. In caso di emergenza, anche l’accesso a cibo per animali domestici o medicinali essenziali può fare la differenza.

Negli ultimi anni, New York ha già fatto i conti con gli effetti devastanti degli uragani e delle tempeste tropicali. Nel 2023, la tempesta Ophelia ha causato gravi allagamenti a Brooklyn. Nel 2021, i resti dell’uragano Ida hanno allagato il sistema metropolitano, provocando vittime e danni per milioni di dollari. E molti ricordano ancora il passaggio dell’uragano Sandy nel 2012, che mise in ginocchio la città e trasformò Lower Manhattan in un quartiere sommerso per giorni.

Per migliorare la risposta agli eventi estremi, la NOAA ha annunciato nuove tecnologie in fase di sperimentazione. Gli avvisi sulle tempeste potrebbero essere emessi fino a 72 ore prima dell’impatto, offrendo più tempo per prepararsi. Inoltre, un nuovo radar installato sugli aerei “cacciatori di uragani”—il sistema ROARS—consentirà di raccogliere dati più precisi sull’intensità delle tempeste. È anche in fase di test un sistema di allerta per le piogge torrenziali, in grado di prevedere con tre giorni di anticipo eventuali alluvioni lampo.

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