Nel corso del 2025, le banchine della metropolitana di New York vedranno crescere il numero delle barriere protettive installate ai margini dei binari. Attualmente sono già presenti in 56 stazioni, ma entro la fine dell’anno la Metropolitan Transportation Authority (MTA) prevede di superare quota 100. Si tratta di strutture pensate per impedire l’accesso ai binari e ridurre i rischi di incidenti, soprattutto in caso di affollamenti, malori e spintoni. L’intervento rientra in un piano di sicurezza che coinvolge anche l’illuminazione e la videosorveglianza.
L’uso di barriere protettive lungo le banchine non è un’innovazione assoluta. Sistemi simili sono impiegati da tempo in alcune metropolitane asiatiche ed europee, come quelle di Tokyo, Parigi e Londra. A New York, però, l’implementazione è più complessa: molte stazioni sono state costruite oltre un secolo fa, con geometrie irregolari e piattaforme non sempre compatibili con l’installazione di barriere standardizzate. Per questo, la scelta delle stazioni coinvolte si è concentrata su quelle con banchine centrali e un alto numero di passeggeri, lungo le linee 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, F, M e L.
La sicurezza nella metropolitana di New York è da anni al centro del dibattito cittadino. Dopo i picchi di criminalità degli anni Settanta e Ottanta, i dati avevano registrato un miglioramento costante fino alla pandemia. Con la ripresa del traffico passeggeri, la percezione del rischio è tornata ad aumentare, anche a fronte di episodi isolati ma molto visibili sui social. Per contrastare questo fenomeno, le autorità hanno combinato il rafforzamento della presenza della polizia con misure strutturali come l’illuminazione a LED, già installata in 342 stazioni, e l’uso esteso di telecamere a bordo dei treni.
Secondo un sondaggio condotto tra gli utenti, il 59 per cento dei passeggeri ha espresso il desiderio di vedere le barriere installate su tutta la rete. La percentuale sale all’88 per cento tra le persone con più di 65 anni, per le quali il timore di una caduta accidentale sui binari è spesso più sentito. Tra le motivazioni ricorrenti, oltre alla protezione fisica, c’è anche l’effetto psicologico: molti passeggeri riferiscono di sentirsi più tranquilli sapendo che esiste una barriera tra loro e i binari. La misura è dunque anche un investimento in fiducia, oltre che in sicurezza.
A detta del presidente della MTA, Janno Lieber, l’introduzione delle barriere e delle altre misure ha avuto effetti tangibili: «Con migliaia di nuove telecamere, il calo del dieci per cento della criminalità rispetto al periodo pre-pandemico e l’aumento del gradimento da parte degli utenti, è chiaro che stiamo andando nella direzione giusta». L’obiettivo della MTA è quello di rendere il sistema più moderno, ma anche percepito come più affidabile.