Il Torneo di Santa Rosalia: il calcio che unisce Brooklyn e la Sicilia

Da sfida di quartiere a competizione internazionale: il torneo di Santa Rosalia nato tra i commercianti di Bensonhurst è oggi un evento che intreccia sport, memoria e comunità. L’appuntamento per l’edizione 2025 è questo sabato 23 agosto dalle 8am al Verrazzano Sports Complex.

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C’è un tratto di 18th Avenue, a Bensonhurst, che ogni estate profuma di panelle e cannoli, risuona di musica siciliana e si illumina di bandiere e luci festive. È la Festa di Santa Rosalia, patrona di Palermo, celebrata a New York dagli anni ’70. Tra bancarelle, processioni e spettacoli, un evento è diventato il simbolo sportivo della manifestazione: il Torneo di Santa Rosalia. Un campionato di Calcio nato come passatempo tra amici e negozianti del quartiere e trasformato, decennio dopo decennio, in un’arena capace di richiamare campioni internazionali, generazioni di appassionati e tutta la comunità italoamericana.

All’inizio erano macellai, barbieri, pizzaioli e piccoli imprenditori a radunare squadre improvvisate, con la voglia di contendersi un trofeo fatto più di orgoglio che di tecnica. Ma col passare degli anni, quel calcio di strada è cresciuto: oggi si gioca in formato 7 contro 7, con divisioni “open” e “over 40”, quasi cento giocatori in campo e talenti che arrivano da New York, New Jersey, Connecticut, Pennsylvania, Florida, Sud America e persino dall’Italia.

Tra i protagonisti del torneo sono passati nomi che hanno fatto la storia del soccer statunitense: Carlos Llamosa, Mike Windischmann, Carlos Jaguande, fino a Giovanni Savarese, oggi allenatore MLS. A calcare i campi di Bensonhurst ci sono stati anche Chris Armas, Giorgio Chinaglia come ospite speciale, oltre a figure di spicco del calcio locale e internazionale come il compianto Joe Barone, ex direttore generale della Fiorentina. Non sono mancate sorprese inaspettate, come Steve Nash, leggenda NBA ed ex allenatore dei Brooklyn Nets, che si è prestato al gioco con entusiasmo.

Dietro le quinte, la storia di Anthony Catanzaro racconta l’anima del torneo: da ragazzino spettatore a 14enne in campo nel 1982, fino a organizzatore e custode della tradizione. “È tangibile, invece di guardare qualcosa in TV”, sottolinea. E in effetti, qui la partita non è solo sport: è un abbraccio collettivo, un modo per ricordare le origini, rinsaldare legami e trasmettere alle nuove generazioni l’orgoglio di un quartiere che non dimentica le proprie radici.

Oggi, il Torneo di Calcio di Santa Rosalia è molto più di un appuntamento sportivo: è un pezzo autentico di Brooklyn, una tradizione che resiste e si rinnova, un ponte tra Palermo e New York, tra passato e futuro. Perché in quelle partite, tra sudore, tifo e amicizia, vive lo spirito stesso della festa: una celebrazione della comunità, dello sport e di un’identità che continua a brillare sotto le luci di 18th Avenue.

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