Il carcere di Rikers Island non sarà più amministrato dalla città di New York

Il controllo passerà in mano ad un funzionario federale, che cercherà di rimediare alle criticità che in questi anni hanno portato al decesso di decine di detenuti e ad un peggioramento delle condizioni di vita nella struttura

Un giudice federale ha tolto alla città di New York il controllo diretto di Rikers Island, il principale complesso carcerario della città, ordinando la nomina di un funzionario esterno che prenderà decisioni vincolanti sulla sua gestione. La decisione, arrivata martedì con una sentenza di 77 pagine firmata dalla giudice Laura Taylor Swain; il nuovo funzionario, definito “remediation manager”, lavorerà con il commissario alle correzioni ma risponderà direttamente alla giudice e avrà pieni poteri operativi.

Per anni, la città ha tentato di migliore le condizioni all’interno del carcere di Rikers Island, senza mai riuscirci. Nonostante un accordo del 2015 avesse previsto la supervisione federale per contenere la violenza e l’uso eccessivo della forza, la situazione è peggiorata. Nei primi tre mesi del 2025 sono morte cinque persone all’interno del carcere o poco dopo il rilascio, lo stesso numero registrato nell’intero 2024. Secondo i rapporti del supervisore federale, la città ha ignorato sistematicamente le raccomandazioni, senza riuscire a garantire condizioni minime di sicurezza e assistenza.

«Per anni il Dipartimento per le correzioni ha fallito nell’attuare le riforme richieste», hanno dichiarato in una nota congiunta Mary Lynne Werlwas e Debra Greenberger, avvocate della Legal Aid Society e dello studio Emery Celli Brinckerhoff Abady Ward & Maazel, che rappresentano i detenuti. «Questa nomina segna un punto di svolta critico». Il nuovo responsabile, pur non assumendo formalmente il titolo di commissario, avrà ampi poteri per intervenire anche su contratti sindacali e gestione del personale.

Il sindaco Eric Adams ha minimizzato la portata della decisione, affermando che non si tratta di un commissariamento vero e proprio e sottolineando la volontà della città di collaborare. «I problemi di Rikers si sono accumulati per decenni. Ora finalmente abbiamo ottenuto stabilità», ha dichiarato. Ma la sua amministrazione, già sotto pressione per i consensi in calo e diverse inchieste su suoi collaboratori, subisce così un ridimensionamento significativo nel controllo di una struttura che impiega circa 5.000 persone.

Secondo i dati ufficiali, New York spende ogni anno più di 500.000 dollari per detenuto, una cifra molto superiore rispetto ad altre grandi città statunitensi. Nonostante questo, numerosi rapporti hanno evidenziato carenze gravi, dalla mancanza di cibo e cure mediche all’insufficienza di personale presente nei reparti. Una politica di congedi illimitati e l’assenza di una pianificazione efficace hanno contribuito a rendere il sistema inefficiente e pericoloso, sia per i detenuti che per gli agenti.

La sentenza arriva dopo mesi di incontri tra la città, gli avvocati dei detenuti e il supervisore federale Steve J. Martin, che ha mediato tra le parti. La proposta del Comune di affiancare alla commissaria attuale il ruolo di “direttrice della conformità” è stata giudicata insufficiente. «La città ha avuto molteplici opportunità per migliorare la gestione delle carceri, ma si è dimostrata incapace o non disposta a coglierle», ha commentato Hernandez D. Stroud del Brennan Center for Justice. «La giudice Swain non aveva altra scelta».

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