Eric Adams ha incontrato Trump in Florida

Una cosa che non è piaciuta a molti, che vedono l'avvicinamento tra Adams e Trump un tentativo fuori luogo del primo di ottenere una grazia presidenziale

Eric Adams, sindaco di New York, ha incontrato il presidente eletto Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida. Secondo il suo staff, l’obiettivo dell’incontro era discutere delle priorità della città con l’amministrazione entrante, ma la scelta di recarsi nella residenza di Trump non è stata particolarmente apprezzata dai colleghi di partito del sindaco.

Eric Adams, democratico, non è l’unico a essersi recato a Mar-a-Lago di recente. Tra i visitatori degli ultimi mesi ci sono stati anche il senatore John Fetterman, un altro esponente democratico, e il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Ma il viaggio di Adams ha assunto un significato particolare, visto il rapporto storicamente conflittuale tra Trump e New York, che lo ha sempre respinto come figura politica.

Il rapporto tra Adams e Trump, però, sembra essersi evoluto negli ultimi mesi. Dopo che il sindaco è stato incriminato a settembre per corruzione, Trump lo ha pubblicamente difeso, descrivendolo come una vittima di persecuzioni politiche simili alle sue. Adams, da parte sua, ha adottato un tono più conciliatorio verso l’ex presidente, che alcuni esperti hanno messo in relazione con un un possibile interesse ad ottenere una grazia presidenziale.

Le critiche non sono mancate, soprattutto da parte degli avversari di Adams nelle primarie democratiche. Brad Lander, revisore dei conti della città, ha chiesto al sindaco di escludere qualsiasi ipotesi di grazia da parte di Trump. Altri, come il deputato statale Zohran Mamdani e la senatrice Jessica Ramos, hanno definito il viaggio una mossa opportunistica e poco trasparente, accusando Adams di mettere i propri interessi personali davanti a quelli della città.

Secondo il portavoce del sindaco, Fabien Levy, Adams è motivato esclusivamente dalla volontà di collaborare con il nuovo governo federale per il bene di New York. “Lavorare con l’amministrazione entrante è cruciale per il futuro della città,” ha detto Levy, aggiungendo che il sindaco si impegna a rappresentare al meglio gli interessi dei newyorkesi.

La vicinanza tra Adams e Trump, però, solleva interrogativi anche tra i sostenitori del sindaco. La possibilità di una grazia presidenziale potrebbe risolvere i problemi legali di Adams, ma rischia di compromettere il suo rapporto con l’elettorato progressista, particolarmente critico nei confronti di Trump. Questa scelta potrebbe rappresentare un problema serio per Adams, che già affronta una difficile campagna elettorale in vista delle primarie di giugno.

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