Dopo anni di impalcature, il Flatiron Building tornerà visibile e illuminato di notte

È uno degli edifici più fotografati di New York, ma da tempo era nascosto e trascurato: ora sarà restaurato, riaperto come condominio di lusso e avrà un sistema di illuminazione permanente per la prima volta nella sua storia

Tra gli incroci più celebri di Manhattan, all’angolo tra la Fifth Avenue e Broadway, si erge uno degli edifici più riconoscibili della città: il Flatiron Building. Da anni avvolto da impalcature, è rimasto nascosto alla vista come una statua in attesa di restauro. Oggi, dopo una lunga fase di incertezza legata alla proprietà, si prepara a essere restituito alla città sotto una nuova luce, in senso letterale. La Commissione per la Conservazione dei Beni Architettonici di New York ha infatti approvato per la prima volta un progetto di illuminazione notturna dell’edificio, che sarà realizzato dallo studio L’Observatoire International. Le luci metteranno in risalto la facciata inferiore e gli ultimi cinque piani della struttura, evidenziandone la forma affusolata e la ricchezza dei dettagli architettonici.

Il Flatiron Building con le impalcature

L’intervento punta a dare nuova vita all’edificio attraverso una ristrutturazione rispettosa e non invasiva: lavori minuziosi sulla facciata in pietra calcarea, mattoni e terracotta, la sostituzione delle finestre e ora anche un sistema di illuminazione progettato per esaltarne le geometrie. Dopo più di un secolo trascorso al buio, l’edificio potrà finalmente brillare di sera, come già fanno molti altri simboli della città.

Costruito nel 1902, il Flatiron era inizialmente destinato a ospitare la sede della George A. Fuller Company, una delle imprese più influenti dell’epoca nel settore delle costruzioni. A firmarne il progetto fu Daniel Burnham, architetto di Chicago noto per il suo contributo alla pianificazione urbana moderna. La forma stretta e triangolare del lotto, considerata allora una sfida per l’ingegneria, è diventata il tratto distintivo dell’edificio, che con i suoi 94 metri di altezza fu uno dei primi grattacieli della città. All’epoca, l’uso della struttura in acciaio e di ascensori a funzionamento idraulico rappresentava una novità tecnica rilevante. Ma la modernità aveva ancora i suoi limiti: nei piani originali non era previsto alcun bagno per le donne, un’esclusione che oggi appare evidente nella sua portata simbolica.

Negli ultimi anni, la storia del Flatiron si era intrecciata con quella di vari cambi di proprietà e contese legali, fino al 2023, quando un’asta andata a vuoto aveva lasciato l’edificio in una situazione incerta. A rimetterlo in carreggiata è stato un consorzio formato dalla Brodsky Organization, Jeffrey Gural e il gruppo italiano Sorgente, che ha investito 161,5 milioni di dollari per acquisirne il controllo. Il nuovo progetto prevede la riconversione in 60 appartamenti di lusso, con gli interni curati da Studio Sofield e la gestione delle vendite affidata a Corcoran Sunshine. Il futuro del Flatiron, dunque, sarà residenziale e brillante, in un senso che unisce estetica, tecnologia e memoria urbana.

Condividi questo articolo sui Social

Facebook
WhatsApp
LinkedIn
Twitter

Post Correlati

Ritorna il camping di lusso Governors Island

Se stai cercando una fuga perfetta dalla frenesia della città senza allontanarti troppo, Governors Island potrebbe essere la tua destinazione ideale. E se desideri trasformare questa breve fuga in un’esperienza indimenticabile, Collective Retreats è pronto ad accoglierti con le sue

Leggi Tutto »

Il Ponte si farà

Il Ponte si farà. Quell’idea, quella visione, quella necessità di unire due terre, la Calabria e la Sicilia, che era cominciata con gli antichi romani vedrà la prima pietra quest’anno e l’ultima nel 2032- 2033.  È il governo di centro

Leggi Tutto »
Torna in alto