«Il senso di questo incontro è riuscire a farvi capire perché ho fatto questa carriera e se sono pentito”, ha scherzato Di Michele, sorridendo ai circa 40 studenti presenti. Spoiler: “ovviamente la risposta è no».
La sua carriera diplomatica inizia con un concorso pubblico a numero chiuso indetto dal Ministero degli Affari Esteri. Il processo consiste di vari esami, scritti e orali, che spaziano su diverse discipline. Il concorso si può tentare fino a un massimo di tre volte. «Non tutti riescono a farcela», ha detto Di Michele, «Senza studiare e lavorare duro, non si va da nessuna parte».
Di Michele ha incoraggiato gli studenti interessati alla carriera diplomatica a considerare le nuove esigenze del nostro Paese: «Quando ho iniziato la mia carriera diplomatica 30 anni fa il mondo era totalmente diverso. Più il tempo passa e più si richiede competenza verticale».
Nonostante le tante sfide raccontate e il bisogno di doversi adattare costantemente ai cambiamenti geopolitici, gli studenti hanno trovato grande entusiasmo nelle parole ascoltate: «Il grande privilegio di essere un diplomatico. In ogni missione bisogna reinventarsi».
Questo incontro si inserisce all’interno della serie di appuntamenti “Orientation Pathway”, organizzato dalla Scuola d’Italia e supportato dal coordinamento di Tiziana Palmisano. Partito solo il mese scorso, ha già avuto un impatto concreto nella formazione degli studenti, molti dei quali sono in attesa delle risposte di ammissione ai college. «Gli studenti sono chiamati a prendere nelle prossime settimane delle decisioni importanti sui loro percorsi di studi universitari e le loro future carriere. Questi incontri li aiuteranno nel prendere la scelta migliore», ha raccontato il preside della Scuola Dr. Michael Cascianelli.
Oltre al Console Generale, nel corso del ciclo d’incontri sono intervenuti anche il CEO di Lamborghini, Andrea Balti, e il Dr. Andy Jagoda, medico d’urgenza e docente alla Icahn School of Medicine di New York. Insomma, è una straordinaria opportunità per i più giovani per trovare spunti di riflessione e capire le proprie inclinazioni per indirizzare le scelte del futuro. «L’ambizione è una cosa sana… non permettete a nessuno di dirvi che è troppo difficile», ha concluso Di Michele salutando con un sorriso gli studenti della Marconi.
Orientation Pathway proseguirà con altri sette appuntamenti fino alla fine dell’anno scolastico. Inoltre, a partire dal prossimo anno, gli studenti «avranno la possibilità di partecipare a esperienze pratiche di orientamento lavorativo, collaborando direttamente con aziende e professionisti», ha spiegato Tiziana Palmisano.
L’iniziativa introdotta dalla Scuola d’Italia è il modo più concreto per sviluppare nei giovani studenti la consapevolezza sulle scelte professionali da intraprendere e per orientare nel modo migliore il proprio futuro.
Come dice Palmisano, c’è bisogno di «un ponte tra la formazione scolastica e il mondo professionale».