Il congestion pricing di New York, il nuovo sistema di pedaggio per l’accesso alla zona commerciale di Manhattan, sembra aver prodotto i primi effetti positivi. Nei sei giorni iniziali dall’introduzione si è registrata una significativa riduzione del traffico nelle zone più frequentate della città, con circa 43.800 veicoli in meno al giorno rispetto alla media di gennaio. L’area interessata comprende Times Square, l’Empire State Building e la High Line, dove il traffico è storicamente intenso.
Secondo i dati preliminari diffusi dalla Metropolitan Transportation Authority (M.T.A.), gli ingressi nell’area soggetta a pedaggio sono calati del 7,5% nei giorni feriali e del 18,5% la domenica, rispetto alle stime precedenti. La tariffa giornaliera di 9 dollari per i veicoli passeggeri, applicata durante le ore di punta, ha spinto molti automobilisti a optare per i mezzi pubblici, contribuendo a strade più fluide e meno congestionate.
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Acquista su Amazon“La città appare meno congestionata, le strade scorrono meglio e l’ambiente è meno teso attorno ai tunnel e ai ponti,” ha dichiarato Janno Lieber, presidente e amministratore delegato della M.T.A. Ma con riserva: i dati, seppur promettenti, sono ancora iniziali e non sufficienti per valutare pienamente l’impatto della misura. Ad esempio, le basse temperature registrate nei giorni di partenza del programma potrebbero aver influenzato il comportamento degli automobilisti.
Gli effetti positivi, comunque, si sono riflessi anche sui mezzi pubblici. Le linee autobus hanno visto un incremento del 6% nel numero di passeggeri rispetto a gennaio 2024, con significative riduzioni dei tempi di percorrenza. Ad esempio, il bus SIM24, che collega Staten Island a Manhattan, ha risparmiato fino a sette minuti passando nel Lincoln Tunnel, rendendo più rapidi i tragitti per i pendolari.
Buone notizie a parte, non tutti i problemi sono stati risolti in questi primi giorni: la 42esima e la Nona Avenue hanno continuato a registrare traffico paralizzante, perché veicoli commerciali e servizi come taxi e Uber rappresentano ancora una fonte di traffico significativo. C’è poi chi sostiene che la misura penalizzi chi proviene dalle periferie o dalle aree senza trasporti pubblici efficienti, definendola un “prelievo” mascherato per coprire i problemi finanziari dell’M.T.A.
Gli esperti di mobilità, però, vedono nei primi risultati un segnale incoraggiante. Secondo Michael Ostrovsky, professore a Stanford, il modello di New York potrebbe diventare un esempio per altre città americane che puntano a ridurre il traffico e a potenziare i mezzi pubblici. “Il congestion pricing dimostra di essere una misura efficace,” pur riconoscendo che sarà necessario monitorare i dati a lungo termine per confermare il trend.